Si è svolta, con l’introduzione di Silvano Ploner presidente dell’Unions Ladins de Fascia, e gli interventi di Riccardo Franceschetti, presidente dell’Azienda per il turismo della Val di Fassa e sindaco di Moena, Leonardo Bernard presidente del Comprensorio Ladino di Fassa, Tone Pollam presidente dell’Istituto culturale ladino, Mirella Florian Sorastant della Scola Ladina di Fassa, Guglielmo Lasagna presidente dei giovani albergatori e Sabrina Rasom responsabile delle politiche linguistiche del Comprensorio, la presentazione della seconda edizione dell’Aisciuda Ladina – la Primavera Ladina.
L’Aisciuda ladina di quest’anno intende proporre, quale argomento centrale, l’identità ladina nel contesto economico, puntando decisamene sull’identificazione e la valorizzazione di quel valore aggiunto che la cultura può offrire ben al di là degli aspetti economici che, sempre più in un’ epoca caratterizzata dalla globalizzazione, rischiano di togliere il carattere forte di ogni identità culturale territoriale. Se non si vuole che le stagioni si riducano a bassa, alta e altissima stagione, prendendo a prestito termini e suddivisione temporale suggeriti dai ritmi economici, con uno sfruttamento ingiustificato e assolutamente privo di rispetto dei territorio, nel solco dei ricordi e di come era la Val di Fassa, i suoi valori la sua gente, bisogna tornare a coltivare e con sempre più partecipazione e consapevolezza l’identità dei suoi abitanti, attraverso la riappropiazione della cultura, del “lengaz”, la certezza che l’essere ladini passa inevitabilmente attraverso la conoscenza delle proprie radici e l’orgoglio della propria lingua e della propria cultura.
Essere ladini, dalle parole tra gli altri di Tone Pollam e Guglielmo Lasagna, significa essere consapevoli che, l’economia deve essere strumento di valorizzazione dell’identità e non solo mezzo per produrre benessere, chiave di volta per certificare, testimoniare e proporre l’appartenenza al mondo ladino. Ecco così la cura della segnaletica, la proposta dei prodotti in ladino, l’adozione di menù, la realizzazione di insegne in lingua ladina, per identificare l’essenza del territorio accanto a iniziative di carattere culturale e identitario che permettano all’ospite di sentire e avvertire l’atmosfera peculiare e unica di questo territorio.
E’ stata presentata l’iniziativa “Ciocoladin”, ideato dalla Pasticceria Reinhard di Vigo di Fassa con il coinvolgimento del Comprensorio ladino di Fassa e l’Associazione albergatori fassani. Creati in due gradevoli e delicatissimi gusti, al latte con nocciole e fondente con grappa, questi cioccolatini a chilometro zero, realizzati confezionati e venduti in Val di Fassa sono “completamente” ladini e potranno essere offerti ai loro ospiti dagli alberghi aderenti all’iniziativa Ladinhotel. All’interno della confezione propongono i pensieri e la saggezza dei proverbi ladini. Un modo per far conoscere la cultura ladina agli ospiti che quotidianamente entrano in Val di Fassa, perché le Dolomiti, come sottolineato ancora, non sono mai state confine ma cerniera e luogo di incontro tra popolazioni.