Quattro giorni per un’immersione totale nella cultura di montagna: incontri con personaggi, proiezioni di film di montagna, nuovi libri di montagna e incontri con gli autori, gastronomia di montagna.
Particolare rilievo è stato dato quest’anno alla sezione cinema, sotto la direzione di Sandro Gastinelli. Tutte le sere ci saranno proiezioni di film, replicati al mattino per le scuole e in una maratona no-stop nella giornata di domenica. La rassegna si aprirà mercoledì con "Estòrias" di Diego Anghilante e con "La luce dentro, storia di Armando" di Erika Peirano e Remo Schellino, testimonianze dirette di alcuni protagonisti della montagna cuneese. Gente comunissima, sconosciuta ai più, ma simbolo di un modo di essere, fatto di storie nelle quali molti si possono riconoscere e trovare un tiepido conforto.
Poi lo sguardo oltre, a seguire le vite ordinarie di persone straordinarie che abitano le montagne del mondo, con la possibilità di incontrare gli autori dei film a fine proiezione.
Anne e Erik Lapied, sono autori, produttori e realizzatori che lavorano insieme da quasi trent'anni. Raccontano le montagne con sensibilità, discrezione e coerenza con il loro modo di essere. Amano ciò che raccontano ed è facile intuirlo scorrendo i fotogrammi delle loro pellicole di si vedrà un piccolo, ma significativo esempio: due loro opere recenti realizzate sulle Alpi francesi e pescate tra le decine di documentari che hanno realizzato tra Asia, Africa ed Europa.
Gianluigi Quarti, proporrà i colori della vita di Cesarino Fava, un volto molto noto nel mondo dell'alpinismo, per l'umanità che esprime e per l’animo di ragazzino che sa rivelare ad ogni incontro con il pubblico.
Nella stessa serata Juan Carlos Romera, da Granada, offrirà una metafora della vita attraverso l'alpinismo. Le decisioni apparentemente più improbabili sono quelle che, non solo in senso metaforico, possono fare la differenza tra la vita e la morte: il suo "De un hilo" è quanto di più innovativo e geniale sia stato realizzato negli ultimi anni nel mondo un po' monotono e spesso retorico della cinematografia alpinistica.
Con Behzad, esile pastore iraniano, filmato da John Murray, si riscoprono valori che troppo spesso i media fanno sembrare estranei a culture solo apparentemente così distanti dalla nostra: valori come la famiglia, il rispetto, la coerenza, il lavoro, l'orgoglio, la fatica, l'amore.
Infine Menga Huonder-Jenny e Urs Frey, co-autore e produttore, daranno una visione quasi psicanalitica dell'universo femminile, attraverso l'intreccio delle storie, ai nostri occhi un po' bizzarre, di alcune donne svizzere molto abili nella pratica della caccia.
Lo spettacolo discreto della montagna sarà tutto a Cuneo, nello spazio di quattro serate di primavera, con tutti gli autori, e molti dei protagonisti.
Il programma del festival è consultabile e scaricabile su
https://montagna.provincia.cuneo.it/festival/