Silvio Gnaro Mondinelli a Courmayeur, Jardin de l’Ange, venerdì 20 agosto alle 21 per il ciclo di serate alpinistiche promosse dal Comune di Courmayeur in collaborazione con Grivel.
Quello del finanziere di Alagna si può a ragione definire un alpinismo del cuore, perché Mondinelli ha da sempre privilegiato l'umanità e la solidarietà. Sesto uomo ad aver salito tutti i quattordici Ottomila senza far uso di ossigeno supplementare, ha raggiunto per sedici volte una cima oltre gli ottomila metri, l’ultima con gli amici Abele Blanc, Marco Camandona e Michele Enzio, lo scorso luglio, e ha stabilito il record di quattro Ottomila (Everest, Gasherbrum I e II, e Dhaulagiri) scalati in soli cinque mesi. Per questo suo exploit nel 2002 ha vinto il premio Sat (Società alpinisti tridentini).
Ma l’alpinismo di Mondinelli non si ferma in vetta, va oltre e ha attenzione per chi è in pericolo e per il mondo che gli sta attorno. Negli anni è diventato famoso, oltre che per la sua forza fisica, per gli innumerevoli soccorsi prestati anche nella cosiddetta “zona della morte”, di cui non si è mai vantato: alcuni sono rimasti quasi sconosciuti, altri hanno avuto per testimoni altri scalatori, altri ancora hanno cementato amicizie per sempre. Non a caso per Mondinelli quella del “soccorritore”, oltre che un istinto innato, è stata anche una professione che ha svolto per anni, ai piedi del Monte Rosa, come Guida Alpina e nel soccorso alpino della Guardia di Finanza di Alagna Valsesia.
Oltre gli ottomila si è prodigato per aiutare le popolazioni Sherpa. Insieme al compianto amico cineoperatore e fotoreporter Renato Andorno, ha iniziato a raccogliere fondi per aiutare la popolazione Sherpa della valle del Kumbu, finanziando la costruzione e la gestione di una scuola a Namche Bazar. Nel 2000 insieme a 7 amici ha fondato l’Onlus «Amici del Monte Rosa» che nel 2005 ha realizzato un ospedale traumatologico (dedicato a Renato Andorno), in un punto strategico sulla via principale che collega Kathmandu a Pokara allo scopo di assicurare assistenza qualificata e tempestiva alle numerosissime vittime degli incidenti stradali che con grande frequenza si verificano in quella zona. Il suo ultimo progetto è quello di una “Università della montagna” che insegni la difficile arte dell'andare per montagne e di organizzare una spedizione, per un alpinismo che parte da una grande passione per la montagna e che parla al cuore degli uomini.