Il norvegese Aksel Lund Svindal ha vinto l'oro olimpico nel superG maschile, quarto l'azzurro Werner Heel a soli 2 centesimi dal bronzo dello statunitense Andrew Weibrecht. Argento all'altro statunitense Bode Miller.
Bellissima giornata di sole a Whistler Creekside per il superG e temperature poco al di sopra dello zero con la neve della pista Dave Murray che rischia di rovinarsi dopo pochi passaggi. Col numero 3 lo statunitense Andrew Weibrecht sfrutta brillantemente la situazione di tracciato ancora in buone condizioni andando in testa.
Subito dopo di lui il primo azzurro, Peter Fill, finisce in ritardo di linea per gran parte del tracciato ma rimane sulla stessa linea di Weibrecht, poi però ancora nelle ultime porte è in ritardo di linea finendo per saltare l'ultima, l'altoatesino cade per fortuna senza conseguenze.
Dopo che il nostro Patrick Staudacher col 9 era arrivato alle spalle del capoclassifica per 9 centesimi, è Bode Miller col numero 11 a scalzare il connazionale Weibrecht dalla vetta della classifica per soli 3 centesimi, perdendo ancora molto nel finale per la stanchezza com'era accaduto in discesa.
La gara si fa serratissima: il terzo azzurro, Christof Innerhofer, col 13 anticipa Staudacher di 1 centesimo ed è a 11 da Miller e a 8 da Weibrecht, l'ultimo nostro portacolori, Werner Heel, arriva col 18 a 5 centesimi da Miller. Ma è Aksel Lund Svindal col 19 a mettere d'accordo tutti anticipando Miller di 28 centesimi e Weibrecht di 31.
Per il norvegese, rimasto a bocca asciutta a Torino 2006, dopo l'argento in discesa è il primo oro olimpico della carriera che arriva dopo la Coppa del Mondo assoluta del 2006-2007 e del 2008-2009 e dopo tre ori mondiali ma soprattutto dopo la terribile caduta del novembre 2007 a Beaver Creek che ha rischiato di troncargli la carriera. Per la Norvegia è il terzo oro consecutivo nel superG maschile.
Miller arriva a quota quattro medaglie olimpiche, tre argenti e un bronzo, ma l'oro continua a non arrivare, il suo connazionale Weibrecht, mai più del decimo posto in Coppa del Mondo e dell'undicesimo in superG, prende il bronzo facendo la gara della vita.
Purtroppo ne fa le spese il nostro Heel, quarto a soli 2 centesimi dal terzo posto, Innerhofer è sesto e Staudacher è settimo a soli 12 centesimi dall'argento: solo la sfortuna ha tolto una medaglia agli azzurri, a loro stavolta non si può proprio rimproverare nulla.
Quinto in mezzo ai nostri il primo dei canadesi, Erik Guay a un solo centesimo da Heel, ottavo, nono e decimo gli svizzeri Carlo Janka, Tobias Grünenfelder e Didier Cuche, quindicesimo l'oro della discesa Didier Defago.
Autentica débacle austriaca con Benjamin Raich quattordicesimo, Georg Streitberger diciassettesimo, Mario Scheiber ventesimo e Michael Walchhofer ventunesimo. Bruttissima la caduta nella parte finale per il 40enne svedese Patrik Järbyn, alla sua quinta Olimpiade, l'atleta aveva gli occhi semichiusi e tracce di sangue sul volto, ma sembrava cosciente ed è stato portato in ospedale in elicottero.