Evacuati alcuni alpinisti sulla via normale italiana del Cervino per il rischio di crolli che potrebbero coinvolgere la Capanna Carrel, lo storico rifugio che si trova a circa metà del percorso di salita. A rischio crollo sarebbe il pilastro denominato “Grande Tour”, alla cui base è situata proprio la capanna Carrel.
Alcune guide nella mattinata di venerdì 28 agosto hanno notato movimenti negli ancoraggi della cosiddetta “corda della sveglia”, il tratto di arrampicata che si trova subito dopo la Capanna Carrel verso la vetta. In pericolo sarebbe la stessa Capanna, che potrebbe essere interessata da eventuali crolli, ed è stata perciò immediatamente sgomberata. La capanna era già stata evacuata e poi chiusa per alcuni giorni a fine luglio del 2006. Le guide del Cervino avevano poi effettuato lavori di bonifica liberando la via dai massi pericolanti.
Il soccorso alpino valdostano e la guardia di finanza hanno portato a valle gli alpinisti che si trovavano sulla montagna e nel rifugio, in tutto circa una quindicina. E' probabile che nei prossimi giorni, in attesa di accertamenti geologici, la salita al Cervino venga vietata dal versante italiano.
Nei pressi della Capanna Carrel, non lontano dal crollo che nel 2003 ha interessato la “Cheminée”, sulla via normale italiana, sono situati dei sensori dell’Arpa della Valle d’Aosta, con lo scopo di misurare le temperature superficiali e profonde e valutare le variazioni del permafrost, lo strato di terreno perennemente ghiacciato che funziona da collante tra gli strati di roccia. Gli esperti affermano che oltre alla risposta immediata degli strati superficiali ai cambiamenti climatici, bisogna tenere conto dei tempi di reazione, più lunghi, degli strati profondi. Già da alcuni anni si parla della possibilità di grosse frane, anche con estati meno calde. Il Cervino insomma è a rischio di crolli e ciò che è più grave le previsioni sono estremamente difficili.