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NNormal Tomir 2.0: l’evoluzione della specie del trail runner.
Dal brand voluto dall’asso Kilian, l’upgrade della scarpa indicata per medie distanze su terreni variabili. La si apprezza per la tenuta sui traversi grazie a una costruzione della tomaia che prevede una allacciatura asimmetrica. La scarpa è risuolabile dando più vita alla nostra calzatura: La durata è la nuova sostenibilità.

Prova sul campo, foto e testi a cura di Carlo Brena

NNormal Tomir 2.0 (art CBrena)

Quando Kilian Jornet ha annunciato la nascita di NNormal come nuovo brand delle proprie calzature da gara e allenamento, c’era molta attesa per capire se uno degli atleti più forti del trail running stesse bluffando o facesse le cose per bene, proprio come quando si allena per una gara importante. All’epoca aveva fatto una promessa: produrre scarpe leggere e durature. Sebbene si tratti di un doppio obiettivo estremamente ambizioso, le Kjerag e le Tomir originali hanno superato ogni aspettativa e hanno vinto molte sfide contro scarpe di pari grado.

Anche dopo il successo dell’originale, i ragazzi di NNormal hanno pensato di poter superare l’asticella che avevano alzato. Così è nata la NNormal Tomir 2.0, una versione aggiornata di una scarpa che probabilmente non aveva bisogno di miglioramenti.

Ora la domanda è: come hanno fatto a prendere una scarpa eccellente e a renderla ancora migliore?

Innanzitutto, NNormal ha apportato alcune modifiche strategiche per migliorare le prestazioni complessive della scarpa.

Se prendete in mano la Tomir 2.0 la prima cosa che colpisce è la leggerezza della tomaia, un tessuto così sottile in TPU (una termoplastica poliuretanica) che ha reso necessario una costruzione ad hoc. Infatti, è stata accentuata l’allacciatura asimmetrica che si nota in particolare guardando le scarpe una volta indossate, migliorando così il modo in cui avvolge e “stringe” il piede. E qui arriva la prima considerazione: se da una parte la sensazione di forzatura intorno al dorso metatarsiale richiede qualche ora di corsa prima che la scarpa diventi una pantofola, dall’altra questa soluzione consente una corsa affidabile soprattutto quando ci si trova sui traversi, appoggio che porta spesso alla rotazione del piede all’interno della calzatura.

In particolare, la tomaia in Matryx incorpora il Kevlar per garantire robustezza e resistenza all’usura, pur rimanendo straordinariamente traspirante.

Una soluzione ottenuta grazie anche alla linguetta interna e ai lacci antiscivolo che bloccano il piede in posizione. A contribuire a questo lavoro “di squadra” anche la soletta Ortholite che migliora l’ammortizzazione e sostiene meglio l’arco plantare, a tutto favore del confort durante la corsa.

Chi dei nostri lettori ha corso con la Tomir di lancio resterà colpito dall’upgrade. La durezza che si percepiva nella prima versione dell’intersuola è stata leggermente ammorbidita e offre una sensazione incredibilmente soft. Per un peso medio come chi scrive, stabilmente sopra gli 80 chilogrammi, si potrebbe definire non troppo morbida né troppo dura.  Ad aumentare la stabilità l’allargamento della intersuola sia nel tallone che nel mesopiede (rispettivamente di 7 mm e 4 mm) così come è stata aumentata anche sotto l’arco plantare per migliorare il sostegno e la resistenza alla pronazione. Infine, la tomaia e l’intersuola della Tomir 2.0 sono integralmente cucite insieme, migliorando la durata della scarpa e ancorando l’imbottitura nella parte anteriore.

Non è più la prima domanda che fanno i trailer quando guardano una nuova scarpa, ma il drop è bene ricordarlo: quello della nuova NNormal è di 8 mm.

Come nello sci anche nelle scarpe è stato introdotto il rocker, ovvero la parte anteriore dell’attrezzo che agevola l’avanzata. La rullata nasce naturale anche grazie alla struttura solida del tallone che trasmette sicurezza al runner. Nel caso della Tomir la versione 2.0 ha la suola in punta rialzata di 2 mm per conferire all’avampiede un “invito” a continuare a correre a ogni passo.

E veniamo alla suola. Diciamolo subito: Vibram è una garanzia. Il livello di trazione in salita della Megagrip in versione Litebase è semplicemente impressionante, ma quello che stupisce è la tenuta in discesa anche su terreni misti. Provare per credere.

La Tomir 2.0 come tutte le calzature NNormal, rientra nel programma ecosostenibile sviluppato in collaborazione con Vibram, e che prevede la risuolatura della scarpa, vista la tenuta promessa dalla tomaia e dall’intersuola. La cucitura a 360° aumenta la durata unendo in un corpo solo la tomaia e l’intersuola. Diciamo che l’aspettativa di vita incredibilmente lunga evita che più scarpe finiscano nelle discariche (facendo restare più soldi restino nel vostro portafoglio).

A questo punto la domanda sorge spontanea: ma per quali prove è indicata la Tomir 2.0? Possiamo dire che si colloca nelle calzature tecniche da medie distanze, e che sopportano bene anche distanze a tre cifre (purchè la prima non sia differente da 1).

Guardando la Tomir 2.0 nel suo complesso, crediamo di trovarci di fronte a un chilometraggio senza precedenti che farà impallidire le altre scarpe. Perché la durata è la nuova sostenibilità.

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