Girato nei paesi della provincia di Teramo ora danneggiati dal terremoto, il documentario del regista abruzzese Stefano Saverioni ha ricevuto la nomination come miglior documentario di lungometraggio ai David di Donatello 2009.
La storia si svolge tra chiese, palazzi, edifici storici di antichi borghi dell’Appennino, tra Cerqueto, Intermesoli, Pietracamela in Provincia di Teramo. Edifici nei quali, dopo il terremoto del 6 aprile, nessuno ha potuto mettere più piede. Luoghi che nei mesi scorsi hanno fatto da set per il documentario di un giovane regista abruzzese, Stefano Saverioni, e intitolato “Diario di un curato di montagna”.
Un’opera che ruota attorno alla figura di un giovane prete, Don Filippo Lanci, in servizio pastorale in una parrocchia ai piedi del Gran Sasso: un pugno di piccoli paesi solitari e quasi spopolati, dove solo i più anziani resistono. Ma è tra questa umanità semplice e ricca di tradizioni, che il giovane e inquieto sacerdote trova, attraverso le proprie domande e i propri sogni, la via per meglio comprendere se stesso e il proprio rapporto con Dio.
Il documentario di Stefano Saverioni è in concorso al prossimo TrentoFilmfestival dove sarà proiettato il giorno 29 aprile in anteprima mondiale. Proprio nei giorni scorsi il regista ha ricevuto la nomination come miglior documentario di lungometraggio ai “David di Donatello 2009”, gli oscar del Cinema italiano.
Scheda del film
Diario di un curato di montagna
Anno 2008
Nazione: Italia
Durata: 58’
Regia: Stefano Saverioni
Il regista
Stefano Saverioni, nato nel 1977, è regista documentarista, direttore della fotografia e operatore. Dopo aver frequentato nel 2000 il bimestre propedeutico, indirizzo montaggio, alla Scuola Nazionale di Cinema di Roma, lavora per il centro di produzione video Mediatime di Teramo e per la L&R comunicazione di Roma, collaborando con le maggiori emittenti televisive abruzzesi e nazionali. Nel 2005 si laurea in Scienze ambientali all'Università dell'Aquila con una tesi sull'uso dei media digitali nell'analisi del paesaggio. E' membro direttivo di Bambun, associazione per la ricerca etno-antropologica e visuale nel territorio abruzzese. Vive e lavora tra Teramo e Roma.