L’elvetico Thomas Frieschknecht e la polacca Maja Wlosczowska sono i primi campioni del mondo di mountain bike nella specialità marathon. Questo il verdetto ufficiale emesso dalla giornata di apertura della rassegna iridata 2003 del pedale off road, in svolgimento nel magnifico contesto delle montagne ticinesi (CH).
Alle spalle dell’atleta rossocrociato, frontalino numero 152, che ha chiuso con il tempo di 3:48:01.9 – velocità media 20.52 Km/h – in campo maschile troviamo l’olandese Bart Brentjens (tempo finale: 3:48:03.3) seguito dal tedesco Bresser Carsten (tempo finale: 3:52:01.3). Tra le donne la medaglia d’argento è andata alla polacca Magdalena Sadlecka; terza la tedesca Sandra Klose.
L’attesa per questa prova dei campionati era davvero grande. Per la prima volta si assegnava il titolo nella specialità Granfondo, amata e praticata in tutto l’aro alpino, grazie ai numerosi circuiti che ogni anno richiamano migliaia di biker in varie località montane. E sulla griglia di partenza allestita nei pressi dello stadio Cornaredo di Lugano, al fianco dei 92 atleti ufficiali in rappresentanza di ben 36 nazioni, erano schierati anche varie centinaia di amatori, 1014 per l’esattezza. Tutti insieme, dal più giovane(classe 1984) al più anziano (classe 1942), anche se con ritmi e tempi evidentemente diversi, hanno affrontato il durissimo percorso di 78 km, tracciato dagli organizzatori svizzeri. Questo è lo spirito marathon.
Ma torniamo alla cronaca di radio corsa. Dopo circa due ore di gara un gruppo compatto di atleti raggiunge la località di Isone, a circa 40 km dall’arrivo. E’ lo svizzero Frischknecht a fare l’andatura, seguito dal francese Dietsch e dall’olandese Brentjenes. Anche Marzio Deho, campione italiano in carica, e tra i favoriti del pronostico, tiene il passo dei primi. Poi una serie di salite particolarmente impegnative spezzano questo gruppo di testa. Il percorso marathon di questi campionati è molto selettivo e, a detta di alcuni ricognitori, non lascia spazi di recupero, impegnando gli atleti in continui cambi di ritmo, lungo tratti in salita e in discesa. Lentamente il campione rossocrociato Frischknecht e il forte olandese Brentjenes se ne vanno, distanziando gli avversari.
Intorno alle 12.50 i due atleti fanno il loro ingresso sulla pista di atletica del centro sportivo di Cornaredo, dando vita ad una volata da Tour de France di oltre 250 metri. La spunta il “padrone di casa†che, nel delirio dei tifosi presenti, taglia per primo questo traguardo mondiale.
Alle loro spalle, oltre al tedesco Bresser e all’olandese Peters, il terzetto azzurro composta da Mauro Bettin, Marzio Deho e Massimo De Bertolis.
Sono state alcune salite nella seconda parte del percorso, ha sottolineato il tricolore di specialità Deho, a fare la differenza e ad allontanare gli italiani dal podio della marathon. Il risultato complessivo è comunque molto positivo con tre azzurri nelle prime sette posizioni della classifica finale.
In campo femminile prima delle italiane è stata la campionessa italiana della Val Gardena Alexandra Hober, vittima di uno scontro con uno dei fotografi schierati nella zona dell’arrivo. Un incidente che fortunatamente non le ha causato gravi conseguenze ma che l’ha vista restare a terra per alcuni minuti, facendo temere per il peggio.
Ora il mondiale, dopo questi brividi d’apertura, prosegue sui tracciati del Monte Tamaro con un programma settimanale molto intenso, che accompagnerà atleti e appassionati sino alla prova conclusiva di Cross Country, in calendario domenica 7 settembre.
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