Hervé Barmasse riparte, per una nuova avventura con la A maiuscola.
Obiettivo primario della nuova spedizione, che lo vedrà protagonista insieme a Giovanni Ongaro, Daniele Bernasconi e Mario Conti, è una parete inviolata di 1600 metri, la nord del Cerro Riso Patron, in Patagonia.
Per raggiungere la base della parete gli alpinisti dovranno portare a termine un’altra impresa, tutt’altro che secondaria, la traversata del Campo de Hielo Patagónico Sur (o anche Campo de Hielo Sur), un gigantesco ghiacciaio continentale delle Ande meridionali, sulla linea di confine tra Cile ed Argentina. Si estende per circa 350 km tra le latitudini 48º20' e 51º30' sud e ha una superficie di circa 16.800 km quadrati (più o meno come due volte la Corsica). Si tratta della terza calotta glaciale del mondo dopo Antartide e Groenlandia e nonostante le prime esplorazioni siano iniziate nel 1943 e sia stato oggetto di studi da parte di Federico Reichert e Alberto de Agostini, ancora oggi rimangono vaste aree inesplorate e tante montagne mai scalate.
«Il mio e quello dei miei compagni è un progetto molto ambizioso perché di per sé, attraversare questa enorme calotta glaciale, viene considerato un grande obiettivo alpinistico difficilmente realizzabile, ma che nel nostro intento, non sarà altro che l’inizio della nostra avventura che si concluderà solo con l’ascensione di una o più cime inviolate».
Proprio in una zona dell’immenso ghiacciaio la piccola spedizione andrà alla ricerca di cime inviolate, con obiettivo principale la salita del Riso Patron, una delle più grandi pareti mai salite di tutto lo Hielo Continental.
A rendere il progetto quanto mai ambizioso ci sono le condizioni climatiche (le tempeste patagoniche sono conosciute tra le più violente del mondo e le escursioni termiche giornaliere sono anche di 50 gradi centigradi) il trasporto di 80/90 kg ciascuno di materiale alpinistico e viveri su slitte trainate con gli sci per 90 km e soprattutto l’isolamento completo da qualsiasi aiuto per un eventuale soccorso o situazione d’emergenza.
Infine il gruppo si propone la realizzazione di un film per raccontare come ci siano ancora montagne poco conosciute sulle quali poter vivere un’esperienza unica, in totale isolamento, cercando allo stesso tempo, di mettere in risalto alcune problematiche della Patagonia che sta subendo profondi cambiamenti per turismo di massa e mutazioni climatiche.
A supportare la spedizione ci saranno materiali di avanguardia che devono rispondere ai requisiti di leggerezza e resistenza ed essere sicuri al 100%, come le piccozze Grivel, gli scarponi della Scarpa con scafo in plastica, le tende e i sacchi a pelo North Face.