Si è disputata domenica 19 ottobre nell’arena “Croix Noire” alle porte di Aosta il Combat final della battaglia delle regine, un appuntamento classico del mondo rurale valdostano che attira anche turisti e curiosi dalle regioni alpine limitrofe (vedi storia e particolari delle battaglie).
La finale ha incoronato come nuova regina, “Merleun” dell'azienda agricola Verney di Gressan, vittoriosa dopo uno scontro di quasi mezz'ora, ormai sotto la luce dei riflettori, imponendosi su “Monella” di Romeo Thomasset di Saint-Nicolas.
Per la seconda categoria ha vinto “Feisan” di Michele Bionaz di Brissogne su “Tormenta” di Ettore Brillo di Quart. “Promesse"di Patrick Brocard di Pollein si è invece aggiudicata il bosquet della terza categoria. In finale ha sconfitto 'Moretta' di Lauro Pont di Pollein.
Tra le curiosità dell’odierna edizione, una serie di nomi nuovi e per certi versi originali, imposti alle vacche. Accanto ai tradizionali “Tormenta”, “Monella” e “Vipère”, c’erano “Nokia”, “Alinghi”, “Malibù” e “Pikachu”.
La festa dunque c’è stata, con settemila spettatori e una disputa finale che ha tenuto il pubblico col fiato sospeso fino all’ultimo, ma sull’edizione 2008 incombe l’inchiesta avviata dai NAS di Torino che ha segregato nelle stalle di appartenenza una ventina di bovine tuttora oggetto di controllo. Sulle indagini in corso c’è assoluto riserbo, ma le voci che circolano tra gli allevatori parlano di stalle bloccate per la presenza di capi risultati positivi ai test della tubercolosi e tuttora in attesa di analisi di conferma. Un colpo per il settore zootecnico valdostano, oltre che un ingente danno economico per le aziende coinvolte.
«Lo spettacolo offerto dalla finale della Bataille de Reines non deve esser offuscato dalle controversie della vigilia e dalle assenze nell'arena. Le bovine presenti oggi alla Coix Noire hanno diritto alla massima attenzione» ha dichiarato Bernard Clos, presidente dell'Associazione Amis Bataille de Reins, che organizza il concorso regionale. Sull'inchiesta in corso ha aggiunto: «Aspettiamo gli eventi senza drammatizzare e con assoluta serenità. Certo è che l'inchiesta poteva essere avviata a finale regionale avvenuta». Di fronte a quelli che Clos ha definito “attacchi” volti al colpire la specificità nell’ambito dell’allevamento, gli allevatori valdostani hanno ribadito di non voler rimanere passivi e impotenti e la finale di Aosta è stato un momento per dimostrare coraggio e andare avanti.