DiscoveryAlps intervista Hervè Barmasse, nuovo Ambassador del brand Scarpa, con un focus particolare sulla sostenibilità. Una serie di domande per provare a entrare, in modo concreto, nell’ampio, diversificato e complesso tema della sostenibilità ambientale.
L’atleta valdostano, noto per aver affrontato alcune delle vette più impegnative al mondo, rappresenterà SCARPA a livello internazionale, collaborando in particolare allo sviluppo di nuovi prodotti e dando il suo contributo alla ricerca di soluzioni innovative per il mondo dell’alpinismo. Barmasse metterà inoltre a disposizione di SCARPA la sua esperienza come divulgatore, facendosi promotore di iniziative mirate a diffondere i valori di rispetto dell’ambiente e sostenibilità, che costituiscono da sempre i punti cardine della filosofia produttiva di SCARPA.
Hervè Barmasse
DiscoveryAlps – Sostenibilità, è bene rimarcarlo, significa intraprendere uno sviluppo in grado di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente, senza compromettere quelli delle generazioni future. Un alpinista, un esploratore come te, di frequente in viaggio, come riesce a essere sostenibile, ad esempio sul fronte della CO2 emessa per gli spostamenti? (Compensazioni, …)
Hervè Barmasse: Il concetto di sostenibilità negli ultimi anni ha subito una profonda evoluzione e oggi si parla più di un equilibrio tra benessere ambientale, sociale ed economico. Tutti siamo chiamati a dare il nostro contributo, per quanto possa sembrare difficile contrastare l’effetto inquinante delle nostre vite. L’azione individuale spesso ritenuta inefficace invece è profondamente rilevante. Tutti, quindi anche il mondo alpinistico deve dare il suo contributo. Riguardo alla domanda specifica sulle emissioni di CO2 connesse agli spostamenti negli ultimi anni ho provato a dimezzare i miei viaggi dedicati alle spedizioni alpinistiche extraeuropee. Da quattro progetti all’anno sono sceso a due, l’anno scorso uno solo. Ma la CO2 non viene prodotta esclusivamente dai mezzi di trasporto che ci permettono di raggiungere mete esotiche per andare in “vacanza”, nel mio caso a scalare. Pensiamo ai chilometri di corde fisse – nylon – che ogni anno vengono installate e abbandonate sulle montagne di 8000 metri. Produrle ha un impatto gravoso e in più, quella plastica usata da alpinisti sulle vie normali da professionisti, amatori e dilettanti, rimarrà lì per sempre. Come facciamo le cose, in montagna come nella vita, conta più di quanto si pensi e il cambiamento dovrebbe andare avanti su più fronti. Da una parte cercare di avere un atteggiamento positivo per ridurre i cambiamenti climatici, l’innalzamento delle temperature, dall’altra smettere di plastificare, sporcare le montagne, il nostro pianeta. Rispettare la montagna significa preservarla. Ognuno di noi può migliorare, non c’è solo una strada, l’importante è iniziare.
Cristina Parisotto, Hervè Barmasse e Sandro Parisotto
DiscoveryAlps – Agli inizi sembravano operazioni di Green Painting (delle ciminiere delle fabbriche), ma ora, in base alla tua esperienza, soprattutto guardando agli ultimi 10 anni, percepisci percorsi di sostenibilità concreta nella aziende che operano nel settore dell’Outdoor, tra le quali per l’appunto Scarpa? Ci puoi fare qualche esempio con specifico riferimento ad alcuni prodotti di casa Scarpa?
Hervè Barmasse: Il prodotto che ha suscitato più scalpore anche tra gli addetti ai lavori è stato sicuramente il Maestrale Remade. Stesse prestazioni dell’originale ma realizzato con gli scarti di materiale degli scarponi da sci. Questo è stato possibile grazie all’utilizzo di nuove tecnologie ma soprattutto alle persone che lavorano nel settore ricerca e sviluppo dell’azienda. Dove possibile Scarpa agisce sempre coniugando innovazione, progresso e sostenibilità ambientale e la strada imboccata nell’ultimo decennio è quella di creare una serie di prodotti dalle elevate prestazioni tecniche che possano essere realizzate con bio-materiale o materiale riciclato.
Cristina Parisotto con Hervè Barmasse
DiscoveryAlps – Cosa pensi del Green Manifesto di Scarpa?
Hervè Barmasse – È stato il modo migliore per far conoscere all’esterno dell’azienda come opera Scarpa nei confronti della sostenibilità. Un gesto di responsabilità con l’intenzione di sensibilizzare il mondo dell’outdoor e il consumatore finale che, attraverso la scelta d’acquisto sposerà quegli stessi valori cari a chi ama la natura e ama gli sport outdoor.
Hervè Barmasse
DiscoveryAlps – Vie difficili, 8000, 7000, 6000, vette inesplorate, record …. Al di là delle difficoltà alpinistiche e delle imprese sportive da prima pagina, non sarebbe il momento di introdurre dei veri e propri protocolli di sostenibilità per certificare le spedizioni? Ci puoi raccontare se in tal senso esistono già delle prospettive/azioni concrete?
Hervè Barmasse – Le azioni concrete adottate da parte dei governi sono minime. Negli ultimi anni si paga un obolo per far si che i locali abbiano la possibilità di pulire campi base e le montagne dai rifiuti. Ma questo non avviene quasi mai. O meglio, succede ai campi base dove spesso convergono anche i trekking, il più famoso è quello dell’Everest, ma altrove no. La colpa non è esclusivamente di alpinisti e trekkers. Spesso sono le persone incaricate a non agire nel loro interesse perché la sensibilità al problema quasi non esiste e i rifiuti, al posto che riportarli a valle, vengono seppelliti o buttati nei crepacci. Sopra il campo base ovviamente la responsabilità è esclusivamente di chi decide di salire. Il problema si risolverà solo educando le persone a un nuovo approccio alla montagna. Se cambiasse la domanda, cambierebbe anche l’offerta. Non più code su piste attrezzate, le vie normali agli 8000, ma il sapore dell’avventura scalando esclusivamente con le proprie forze, in stile alpino o su montagne meno conosciute. Così facendo, ciò che sei in grado di portare con te in salita lo riporterai con te in discesa. Sulle montagne di 6000 e 7000 metri per fortuna le cose vanno un po’ meglio. A meno che non si tratti di montagne turistiche o, come detto, di spedizioni in stile himalayano.
“La nostra azienda ha una significativa storia di collaborazioni con alcuni tra i più grandi esponenti dell’alpinismo mondiale – sottolinea il Presidente di SCARPA Sandro Parisotto – uomini straordinari, che con le loro gesta hanno scritto la storia dell’alpinismo, e che legano le loro imprese agli stessi valori in cui noi crediamo. Lavoriamo da tempo con Hervé Barmasse, con cui condividiamo l’immenso amore per la natura e una visione che sa coniugare tradizione e sguardo al futuro. Oggi, con il nuovo ruolo di Ambasciatore per la sostenibilità, questa partnership diventa ancora più profonda: si tratta di un passo avanti fondamentale che ci consentirà di lavorare insieme per sviluppare soluzioni ancor più all’avanguardia nel nostro settore a due anni dal lancio del Green Manifesto, documento programmatico con cui SCARPA ha messo nero su bianco l’impegno su questi temi”.