Grande serata d’alpinismo venerdì 22 agosto a Courmayeur con Silvio Mondinelli e Marco Confortola. Alle 21.15 al Jardin de l’Ange per la serie “Montagne di sfide”, organizzata dal Comune di Courmayeur e dalla Grivel Mont Blanc, è in programma “Amicizia ad Alta Quota”, con Silvio 'Gnaro' Mondinelli, il terzo italiano ad aver conquistato tutti i 14 ottomila, e il compagno di cordata Marco Confortola, reduce dalla terribile avventura sul K2. Nonostante sia ancora sofferente e in trattamento per i congelamenti ai piedi, l’alpinista valtellinese ha confermato la sua partecipazione.
Silvio “Gnaro” Mondinelli, guida alpina, ha concluso lo scorso anno l’ascensione dei quattordici ottomila, tutti rigorosamente senza ossigeno. Originario di Gardone in provincia di Brescia, dal ‘78 risiede ad Alagna Valsesia, dove opera nella Guardia di Finanza. Si è distinto non solo per alcuni exploit, come l’ascensione di quattro ottomila (Everest, Gasherbrum I e II e Daulaghiri) in soli 5 mesi nel 2001, ma anche e soprattutto per alcuni salvataggi compiuti in alta quota e per l’impegno profuso a favore delle popolazioni himalayane.
Grazie all’associazione “Amici del Monte Rosa”, fondata con il compianto Renato Andorno, cineoperatore e fotoreporter, e altri sei amici, sono stati costruiti una scuola a Namche Bazar e un ospedale traumatologico a Malekhu, a 70 km da Kathmandu.
Personaggio schietto, è animato da una tenacia incredibile, frutto, a suo dire, dell’abitudine alla fatica e al lavoro che ha fin da bambino. Nello scorso maggio con Marco Confortola e Michele Enzio ha installato a quota 8000 i sensori per la misurazione della temperatura e della pressione barometrica, parte della rete Share (Stations at High Altitude for Research on the Environment). Ben acclimatato a fine luglio è immediatamente partito per dare il suo apporto alle operazioni di soccorso per Nones e Kehrer sul Nanga Parbat.
Marco Confortola, 37 anni, di Santa Caterina di Valfurva, è guida alpina e maestro di sci. Al suo attivo ha numerose discese di sci estremo e concatenamenti di pareti nord in velocità nelle Alpi centrali. Nel 2004 ha fatto parte della spedizione Everest-K2 – CNR raggiungendo la vetta dell’Everest da Nord. Non altrettanto felice era stato l’esito della spedizione al K2, in cui dovette rinunciare alla cima perché tenda, materiali e viveri dell’ultimo campo sparirono, forse portati via dal vento.
Nel 2005 ha raggiunto la vetta dello Shisha Pangma e nel 2006 è stato la volta dell’Annapurna salito con Marco Camandona e Gnaro Mondinelli. Lo scorso anno ha salito il Cho Oyu (in velocità) e il Broad Peak e lo scorso luglio, dopo l’acclimatamento all’Everest, si sentiva pronto per il K2. Gli eventi delle ultime due settimane: la valanga in cui sono morti tredici alpinisti, il bivacco nella zona della morte e la discesa al campo base con gravi congelamenti ai piedi, hanno occupato le prime pagine di giornali e telegiornali. Nel 2005 ha fondato l’associazione “Sport è vita” per diffondere la cultura e la pratica dello sport e aiutare giovani atleti a partecipare a spedizioni extraeuropee.
Dal 2005 ha sposato la filosofia dell’impatto zero e grazie a Riccardo Beltramo e al suo team le sue spedizioni rispettano criteri di ecocompatibilità.