Una piacevole pubblicazione in Titsch, la lingua Walser di Formazza, nella quale, Anna Maria Bacher, ha raccontato con la consueta bravura, quanto è riuscita a raccogliere in anni di insegnamento, ricerche e collaborazioni con i suoi allievi che frequentavano i corsi serali.
Ne è scaturito un lavoro dalle molteplici sfaccettature, nel quale emerge, talvolta la leggerezza caratteristica di certe storielle spiritose e divertenti, e talvolta la tragicità contenuta nei ricordi di vita vissuta, su montagne, allora disagiate, dove la realtà era ben diversa da quella attuale.