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Luoghi, persone, mestieri, eventi, documenti: sono soltanto alcuni degli argomenti che costituiscono i venti capitoli del nuovo libro storico-fotografico dedicato ad una zona generalmente trascurata da questo tipo di pubblicazioni: la Valle di Corteno.

In realtà il libro “Calzavamo scarpe chiodate” di Antonio Stefanini, autore già noto per la biografia dedicata al Nobel Camillo Golgi uscita nel 2006, centenario di attribuzione del premio, e per la sua attività pubblicistica, spazia un po’ oltre i confini della valletta che da Aprica scende a Edolo, iniziando il suo “viaggio nella memoria” dalla media Valtellina, porta d’ingresso ovest, e terminandolo con la medio-alta Valcamonica, corrispettivo est.

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E proprio la carenza (o la colpevole dimenticanza?) di ricerca iconografica, lungo la valle dell’Ogliolo, di quanti hanno negli ultimi decenni dedicato libri simili vuoi alla Valcamonica, vuoi alla Valtellina, ha permesso a Stefanini di recuperare copioso e bellissimo materiale fotografico, praticamente tutto inedito.
Un materiale che, sebbene ordinato dall’autore con criterio geografico nella prima parte (I Luoghi) e con criterio logico nei capitoli della seconda parte (La Vita), deborda ogni tanto qua e là per la sua straordinaria abbondanza e irriducibilità agli schemi prefissati.
Si tratta ovviamente di fotografie in bianco e nero che, ancor più ovviamente, narrano del passato, ma lo fanno senza compiacimenti e senza retorica – come si evince anche dalle asciutte didascalie – riportando semplicemente alla luce il mondo locale dell’800-900, mondo che è stato impercettibilmente, ma inesorabilmente sepolto, anno dopo anno, decennio dopo decennio. E che ora, riscoperto, fa non di rado meraviglia.

Le fotografie trovate con pazienza, in qualche caso indagate (come quelle relative al capitolo “Gerarchi a spasso”) e pubblicate da Stefanini, danno quindi il senso di un puro scavo archeologico, né più né meno. E, visto il risultato, è sicuramente con questo spirito che le ha prima cercate e poi trattate l’autore: come qualcosa che, pur caro poiché appartenuto agli avi di poche generazioni fa, era prima di tutto da definire e catalogare con la massima precisione possibile, senza facili indulgenze sentimentali. Una serie almeno, d’altronde, quella del capitolo dedicato a Galleno, rasenta addirittura l’affresco sociologico.
Calzavamo scarpe chiodate non ha la pretesa di essere un libro necessario alla storia, forse nemmeno a quella locale, ma sa senz’altro parlare all’animo di chi vive qui e a quanti hanno ormai abbandonato la valle per emigrare. Oltre che a tutti coloro i quali amano le genuine testimonianze delle radici culturali dei popoli alpini.

Stefanini scrive nella breve premessa “Credo che ricordarsi ogni tanto di come eravamo possa ispirare positivamente nella possibile scelta di come saremo; il semplice scopo di questa pubblicazione è quello di ricordarlo alla mia generazione e di testimoniarlo a quelle più giovani”. Crediamo che non vi sia molto da aggiungere, se non che il libro fotografico in questione è anche un puro piacere degli occhi e, in qualche caso, un vero divertimento.

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Info Libro
Calzavamo scarpe chiodate
Autore Antonio Stefanini
pagg. 296, € 25,00
Si trova nelle librerie della zona o scrivendo all’autore: art.ste@tiscali.it.

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