Con i suoi trenta-quaranta fuochi in tutto, in un angolo della Valsesia particolarmente soggetto ai rigori dell'inverno e alle distruzioni delle valanghe, Carcoforo subì più di altre colonie Walser l'impoverimento demografico, l'emigrazione, la pratica sempre più diffusa di matrimoni misti, fino a perdere la caratteristica più gelosa e viva della sua etnia: l'antica parlata tedesca".
Non solo le valanghe. Anche il fuoco ha cancellato la storia e la memoria. Un incendio nel 1863 ha infatti azzerato le costruzioni più antiche che erano di stampo alagnese, retaggio dei primi abitanti. Ma se ne sono andate anche carte e pergamene che avrebbero potuto permettere una ricostruzione più completa delle vicende di questo paese, un piccolo gioiello a oltre 1.300 metri di quota.
Già nel 1890 il dott. Giordani di Alagna aveva cercato di dare una risposta a un quesito avvolto nell'incertezza: il piccolo Comune di Carcoforo era anticamente tedesco? La risposta pare sia, si.
La colonizzazione Walser degli alpeggi più alti della Val d'Egua – ossia il passaggio dalla forma d'insediamento estivo a quella stabile e annuale – è confermata chiaramente da una serie di documenti del Quattrocento dai quali emerge che gli affitti erano di carattere "ereditario". Un marchio inconfondibile dell'assegnazione ai Walser. Lo attestano in particolare alcune pergamene della Mensa vescovile di Novara e una testimonianza resa in un processo del 1420 da Giovanni Manetta, fondatore della colonia Walser di Carcoforo. Anche se il toponimo non ha certo radici tedesche, e negli anni le ipotesi etimologiche si sono rincorse, il nome sembra derivare da Kirchpof, Kirchofer", un "sapore germanico" rivendicato come "in dubbio" anche da Carlo Guido Mor, storico valsesiano. Il linguista svizzero Marco Bauen ha individuato una radice diversa: "Xalxoowo", che a Rimella significa "fornace per la calce". Uno spiraglio nella selva delle supposizioni è venuto da una pergamena del 1383 che riguarda l'affitto dell'alpe Rima a cinque Walser di Pietre Gemelle. Fra i confini dell'alpeggio si trova infatti l'alpe "Carchoffeni".