L’inconfondibile presenza del Monviso è visibile da ogni punto della pianura piemontese; in ogni tempo della storia questa montagna ha disegnato il nostro orizzonte con il segno riconoscibile e familiare della sua piramide. Il Monviso, vero Re di Pietra, e da millenni riferimento temuto e venerato, poi scoperto ed amato come presenza cara, a volte, incombente per tante Genti, luogo di grandi fatiche e abbandoni, di emigrazioni e di passioni struggenti, di incontro europeo di popolari intelligenze e di culture diverse, diventa luogo fisico di partenza o di ritorno per una grande avventura.
Il gruppo montuoso del Viso appartiene alle Alpi Cozie meridionali ed è caratterizzato da formazioni di calcescisti e pietre verdi (ofioliti). Sono rocce dalle caratteristiche meccaniche piuttosto varie: alcune molto dure e compatte, altre più friabili e sfaldabili. Il Monviso (3841 m.), massima cima delle valli occitane si distingue per il profilo a piramide che sovrasta le creste vicine.
Chiamato Vesulus dai romani che lo ritennero la montagna più alta del mondo conosciuto, proclama un’età geologica non molto antica (mesozoica in generale); d’altra parte le imponenti masse dei detriti (morenici e di falda) che si osservano ovunque in alto confermano il forte e continuo sgretolamento delle creste e delle pareti ad opera del gelo e del disgelo. La pianura alluvionale su cui si distende Paesana nasce proprio da questo incessante lavoro geologico della montagna e del fiume, preludio della Pianura Padana.
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