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La Cho Oyu Flight expedition, con la quale Enrico Frigerio ed Ermanno Pedroncelli intendevano salire al Cho Oyu (8200m) per poi volare dalla cima, è terminata con un parziale ma significativo successo.

La montagna, a causa delle intense nevicate fuori stagione, è ancora impraticabile a tutte le spedizioni e molti avevano già rinunciato. I permessi di salita dei due piloti e alpinisti scadevano tra pochi giorni e questo impediva loro di attendere che le condizioni meteo migliorassero per tentare la vetta, costringendoli a loro volta a rinunciare. Enrico Frigerio, dopo la prima salita d’acclimatazione al campo2 aveva contratto una fortissima tracheite che lo aveva costretto al riposo. Il compito di recuperare i materiali portati ai campi alti rimaneva ad Ermanno Pedroncelli, ma l’innevamento era tale che tutta la montagna era impraticabile.

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Approfittando di un miglioramento del tempo, Ermanno è partito il giorno 27 per il campo2 con l’intenzione di volare con la sua vela da 7200m, ma il vento in quota soffiava a circa 100 km/h e da una direzione opposta a quella ideale per poter decollare. Tuttavia era prevista un’attenuazione dell’intensità nella giornata di ieri che si è puntualmente verificata. Ermanno è decollato da 7200m atterrando 15 minuti dopo sul ghiacciao del Nang-Pa-La alla quota di circa 5800m, compiendo un percorso che avrebbe richiesto due giorni a piedi ed entrando di fatto nel ristrettissimo novero dei piloti himalayani.

Qui di seguito il messaggio che Ermanno ha inviato al termine del volo dal Cho Oyu campo due (7200m): “Oggi sono riuscito a decollare dal campo due. E’ stato molto più difficile che lo scorso anno decollare con il vento da dietro dal Monte Bianco; già allora fu una cosa da matti. Dopo i primi 6 balzi sulla pista battuta dalla salita, penso di avere fatto almeno 50 mt pancia a terra prima dello stacco, mica male per un decollo a 7000. Il volo è stata una goduria di 15 min. Il panorama che ho ammirato ha ripagato le fatiche delle quattro salite al campo uno e le due ai 7200m del campo due. Sono atterrato molto bene sul ghiacciaio del Nang-Pa-La, nella zona che avevamo identificato alcuni giorni fa. Ho impiegato quindici minuti per fare un percorso di due giorni, se andare in himalaya fosse sempre così sarebbe un sogno. Mi dispiace di non aver potuto salire in cima, la nostra preparazione era ottima, ma le condizioni della montagna erano assolutamente impraticabili per tutti. Il mio volo perà mi ripaga almeno un po’ di tutte le fatiche e le attese di questi lunghi giorni in mezzo a tempeste di neve.
Ci vediamo a Lecco! Ciao a tutti”

Info
www.cornizzolo.com

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