Il Cervino è in movimento. La scorsa settimana sinistri scricchiolii hanno fatto evacuare d’urgenza la capanna Carrel, che rimane tuttora chiusa. Il sindaco di Valtournenche Giorgio Pession ha poi emesso un’ordinanza per impedire l’accesso al Cervino dalla parte italiana, revocata dopo due giorni. Le guide del Cervino tra il 26 e il 27 luglio hanno compiuto lavori di bonifica lungo la via normale italiana, liberandola da massi in bilico, ma il fatto che la capanna Carrel rimanga chiusa è un chiaro invito a non tentare la salita.
Il caldo intenso di quest’estate è sicuramente il principale responsabile delle frane di questi giorni. Si scioglie infatti il permafrost, cioè quella parte di terreno perennemente gelato che tiene assieme la roccia. Nei pressi della Capanna Carrel, non lontano dal crollo che nel 2003 ha interessato la Cheminée, sulla via normale italiana, sono situati dei sensori dell’Arpa della Valle d’Aosta, con lo scopo di misurare le variazioni del permafrost.
Oltre alla risposta immediata degli strati superficiali ai cambiamenti climatici, bisogna tenere conto dei tempi di reazione, più lunghi, degli strati profondi e grosse frane potrebbero avvenire nei prossimi anni, anche con estati meno calde. Il Cervino insomma è a rischio di crolli e ciò che è più grave le previsioni sono estremamente difficili.