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Il passo del Gran San Bernardo sarà aperto, come sempre, a fine maggio. Ma da parecchi giorni due potenti frese lavorano per creare il varco nella neve che in alcuni punti raggiunge lo spessore di 8-9 metri. Le frese la tagliano con spesse lame rotanti, creando veri e propri muri ai lati della strada. Tempo un mese o poco più e saranno completamente sciolti.



«Questo è l’anno più asciutto e con meno neve che ricordi» – afferma Piero Joriz di Etroubles, dipendente Anas. Con il fratello Marco si occupa dell’apertura della strada dal 1978. Un mestiere ereditato dal padre, anche lui dipendente Anas, morto tragicamente nel 1969 proprio su questa strada, in un incidente con una macchina fresatrice.



Piero Jorioz rammenta precipitazioni di 18 – 20 metri di neve al colle e spessore da tagliare in certi punti di 11 -12 metri. Quest’anno la “gonfia”, l’accumulo di neve portata dal vento, nella curva che precede il piazzale dell’albergo Italia è spessa solo 8 – 9 metri, ma trovare l’asfalto là sotto è lo stesso non facile. Si parte dall’alto e poco per volta ci si abbassa, seguendo le indicazioni di un tecnico munito di sonda.



«Liberare la strada dalla neve è una specie di rito – continua Jorioz – ogni anno si gareggia con i cantonieri svizzeri a chi arriva prima al confine e loro, di solito, hanno più neve di noi. Ma se anche arriviamo prima, li aspettiamo per festeggiare con una bottiglia».

di Oriana Pecchio







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