L’allarme parte ora dal Parco del Ticino, ma riguarda diverse zone di pertinenza alpina: dopo i temuti attacchi delle larve di processionaria negli anni scorsi, adesso il pericolo è rappresentato da una pianta conosciuta con il nome di ambrosia.
Durante la scorsa estate anche il Canton Ticino (CH) lanciò l’allarme ambrosia, la pianta capace di scatenare reazioni allergiche molto forti. Ma quest’anno è il parco del Ticino che deve fare i conti con l’espandersi progressivo e quasi incontrollato di questa ‘composita a ciclo vegetativo tardo estivo’. Si tratta di un’erba di origine nordamericana di cui non si conosce l’esatto iter che l’ha portata fin qui. All’inizio del secolo scorso iniziò a comparire in alcune zone del Piemonte e via via si è diffusa in molte parti del nord Italia e successivamente in tutte le regioni della penisola.
La più comune e la più infida, per la forte sensibilizzazione che provoca, è l’ambrosia a foglie di Artemisia. È un’erba a ciclo annuale che trascorre la stagione invernale sotto forma di seme e che inizia a vegetare solo in tarda primavera. La fioritura si protrae dall’estate all’autunno ma in molte regioni i picchi di concentrazione sono tra agosto e settembre. Cresce in campi incolti, spesso su terreni smossi da attività cantieristiche, o in zone industriali abbandonate.
In alcune zone del parco del Ticino sono state individuate alcune zone a rischio, ora costantemente monitorate da guardie. Altra corsa ai ripari arriva da poco distante, da Galliate: qui sono state firmate dal primo cittadino ordinanze per far sì che tutti i responsabili o proprietari di campi in cui la pianta cresce, falcino le distese verdi almeno una volta al mese tra giugno e agosto. Invito rivolto anche ad Anas e Ferrovie Nord.
In Svizzera, si corre ai ripari, con desensibilizzazioni per i soggetti più a rischio e addirittura con incentivi verso coloro i quali estirpano dai campi la “pianta dell’allergiaâ€. Ma sebbene il piano sia stato lanciato l’anno scorso, quest’anno ci si ritrova in una situazione ancora piuttosto grave, con una registrata, nuova, espansione del’ambrosia.
Perché combatterla. Il polline dell’ambrosia è estremamente allergenico: bastano 5-10 grani di polline/m3 per causare reazioni allergiche anche violente nelle persone sensibili; a titolo di paragone i pollini di graminacee devono raggiungere concentrazioni 20-30 volte superiori per indurre il “raffreddore da fieno”. I pollini dell’ambrosia provocano delle allergie respiratorie, oculari e cutanee. Si tratta di allergie di difficile trattamento e difficoltosa è anche la desensibilizzazione delle persone colpite. Spesso queste allergie possono portare anche allo sviluppo di asma.