Ancora vittime della montagna nel corso di questo fine settimana. In Alto Adige una valanga ha travolto e ucciso due scialpinisti, ieri, intorno al mezzogiorno, sulla Cima Dura in Val Aurina. Sale così a diciassette il bilancio dei morti da valanga negli ultimi 59 giorni. Quasi sempre di domenica – quando le montagne sono più affollate – e quasi sempre scialpinisti, a fare i conti con le temperature elevate ed il “traffico†d’alta quota.
La valanga che è partita ieri poco dopo le 12 dai 2800 metri della Cima Dura ha travolto inesorabilmente due giovani originari della Val Pusteria, Andreas Brunner, di 25 anni, e il suo compagno Roland Moser, di 23 anni. Georg, fratello di Andreas, si è invece salvato, trasportato all’ospedale di Brunico dall’elisoccorso dopo circa un’ora dal distaccamento della massa nevosa.
Attorno a mezzogiorno due gruppi di escursionisti stavano risalendo con pelli di foca la Cima Dura, montagna considerata una meta classica dagli appassionati di scialpinismo. La valanga si è staccata poco sotto la vetta, inghiottendo due dei cinque escursionisti che erano sul pendio e trascinandoli verso valle per almeno 400 metri. I sopravvissuti hanno confidato nel telefonino per dare l´allarme, ma in quella zona non c´è copertura. Uno di loro è allora sceso al primo punto utile per trovare «campo» telefonico ed effettuare la chiamata d’emergenza. Giunti sul posto, i soccorritori di Campo Tures hanno velocemente localizzato i due giovani grazie ai segnali emessi dal dispositivo Arva, ma i loro corpi, sepolti da oltre due metri di neve, erano ormai senza vita.