Il Grand Combin continua ad attrarre l’attenzione di sciatori e snowboarder estremi. La parete est del Quattromila che domina Aosta aveva da anni suscitato interesse in Davide Capozzi di Courmayeur, virtuoso della tavola da neve, sempre alla ricerca di discese da brivido, ma l’idea era stata accantonata per il lungo avvicinamento e l’accesso non facile alla parete. Quest’anno le condizioni non eccezionali nel massiccio del Monte Bianco, hanno fatto sì che Davide Capozzi e l’amico Julien Herry, guida alpina di Chamonix, volgessero altrove lo sguardo.
Grand Combin – da sinistra Herry, Trento e Capozzi
«Grazie a una foto è tornata l’idea della Est del Grand Combin e siamo andati a fare un sopralluogo nella zona del Glacier du Mont Durand, ai piedi del massiccio del Gr. Combin al fine di renderci conto sul da farsi.– spiega Davide Capozzi – Durante questa giornata di esplorazione, in una zona che nè io e nè Julien conoscevamo prima, ci siamo resi conto che il Grand Combin de Grafeneire presenta anche altre due splendide linee da sciare: la cresta Sud Est (via italiana) e la parete Sud Ovest (sciata per la prima volta il 18 maggio 2015 da Edmond Joyeusaz ). A questo punto è nata l’idea di sciare entrambe le linee e sperare di realizzare anche il nostro o sogno, ovvero quello di scendere la Est».
Le vie di discesa sul Grand Combin
Domenica 31 maggio Davide Capozzi e Julien Herry sono partiti alle 4,30 del mattino da By, nella valle di Ollomont, a 2.100 metri di quota, dove erano arrivati in macchina, e dopo circa sei ore hanno raggiunto la spalla sommitale del Grand Combin de Grafeneire, (quota 4.200 metri). Le condizioni erano ottime e in poco tempo hanno sceso i 600 metri della cresta sud est. Calzati di nuovo i ramponi sono risaliti una seconda volta alla spalla sommitale, per scendere questa volta nell’immensa parete sud ovest, quella già percorsa da Edmond Joyeusaz. Si sono quindi diretti al rifugio Amianthe, dove alla sera li ha raggiunti il campione di scialpinismo Denis Trento. Il programma era di provare a raggiungere la parete est dalla cresta sud est, attraversando nella parte alta e risalendo solo l’ultima parte del pendio. Poche ore di sonno e lunedì 1 giugno all’una del mattino in tre si sono rimessi in marcia. «Verso le 5 eravamo di nuovo in cima alla spalla sommitale del Grand Combin de Grafeneire e siamo entrati nella parete est con le prime luci dell’alba su una neve marmorea. Purtroppo non c’era abbastanza neve tra la cima e la spalla e ci siamo accontentati di sciare la parete est dalla spalla sommitale, riservandoci l’integrale per la prossima volta. Dopo oltre un’ora di attesa per la neve troppo dura, abbiamo potuto calzare i nostri snowboard e sci e immergerci nel vuoto di questo versante.
In action sul Grand Combin
La neve era buona e i 600 metri di parete sono passati velocemente: le pendenze sono decisamente più sostenute dei due itinerari del giorno precedente, la sensazione di vuoto è sempre presente e rende il tutto molto più interessante. Al termine della discesa della parete, abbiamo attraversato velocemente sotto l’enorme seraccata che domina il Glacier du Croissant e siamo risaliti verso la Tour de Boussine (3826 m.); da questa cima siamo scesi verso il Glacier du Durand per raggiungere il rifugio Amianthe. Un grazie particolare alla mia compagna Michèle che ci ha alleggerito il peso dei nostri zaini il primo giorno, portandoci al rifugio il resto del materiale e tutti i viveri necessari per il giorno seguente», conclude Davide Capozzi, che con i compagni ha così portato a termine la prima discesa in sci e snowboard della parete est, completando il “Trittico del Grand Combin”.
Grand Combin de Grafeneire
Parete Sud-Ovest: 700 metri a 45°/50° – 1° discesa in snowboard)
Cresta Sud-Est: 600 metri a 45°/50° – 1° discesa in snowboard)
Parete Est: 600 metri a 50° – 1° discesa in sci e snowboard