Nella giornata di sabato 2 maggio, gli alpini Matteo Eydallin, Michele Boscacci e Damiano Lenzi hanno trionfato al 20° Mezzalama, sconfiggendo anche le condizioni meteo ostili del Monte Rosa. Collaudato l’inedito percorso Gressoney-Cervinia nei 150 anni del Cervino.
Pioggia, neve e tempesta sui ghiacciai foschi e minacciosi del Monte Rosa fino alla notte prima della partenza. E poi l’arrischiata finestra meteo arrivata in extremis, calcolata da Luca Mercalli e sostenuta con granitica fede da Adriano Favre, l’artefice del moderno Trofeo Mezzalama, ha permesso lo svolgimento di una ventesima edizione strepitosa. Un’edizione degna dell’epopea nata nel 1933, oggi prova del circuito internazionale della Grande Course e ultima tappa della Coppa del Mondo Long Distance.
La partenza da Gressoney La Trinitè
La mitica maratona di scialpinismo, (45 chilometri di sviluppo con salite per 3500 metri di dislivello), questa volta totalmente nuova per il percorso capovolto al fine di inaugurare i festeggiamenti dei 150 anni della conquista del Cervino, è stata durissima nella prima fase per il vento micidiale che sferzava lo sperone del Naso del Lyskamm a 4100 m di quota. Una vera cittadella di neve e ghiaccio da espugnare. Un’edizione molto combattuta tra le quattro cordate di testa che, battendo e ribattendo la traccia per la neve ventata, si sono contese il podio fino oltre la vetta del Castore, il tetto della gara a 4226 m. E infine una trionfale discesa di 12 km dal colle del Breithorn (3826 m) fino al traguardo di Breuil-Cervinia (2020 m) sotto un sole sfavillante, di fronte alla grandiosa mole del Cervino, imbiancata come una parete himalayana. Mai come questa volta la vittoria che incorona i vincitori va idealmente condivisa con lo staff di Adriano Favre, con le sue guide alpine delle tre valli valdostane del Monte Rosa che hanno attrezzato e praticamente “sminato” il percorso sul filo dei quattromila dalle insidie dei ghiacciai, combinate con condizioni di gara oggi straordinariamente impegnative.
Atleti in cresta al Mezzalama 2015
La vittoria è stata strappata con caparbia tenacia dalla cordata favorita del Centro Sportivo Esercito di Courmayeur del valsusino Matteo Eydallin (terzo successo al Mezzalama!), con il giovane valtellinese Michele Boscacci e l’ossolano Damiano Lenzi. Gli alpini hanno concluso la prova con il tempo di 5h10’49’’ a riprova del maggior dislivello e del forte vento contrario. I vincitori hanno staccato le pattuglie compagne di fuga sulla salita del Castore, strappando cinque minuti di vantaggio che hanno mantenuto fino al traguardo. Combattutissimo il secondo posto ottenuto dal team Italia 2 di Robert Antonioli, Manfred Reichegger e Lorenzo Holzknecht superando nella lunga discesa finale la squadra del tedesco Anton Palzer, con lo svizzero Martin Anthamatten e il bergamasco Pietro Lanfranchi, terzi a 17’’.
Passaggi alpinistici al trofeo Mezzalama 2015
Vittoria a sorpresa tra le donne del team esordiente di Emelie Forsberg (Svezia), Axelle Mollaret (Francia) e Jennifer Fiechter (Svizzera) che hanno tallonato le favorite Laetitia Roux (Francia), Mireia Mirò Varela (Spagna) e Severine Pont Combe (Svizzera) nella prima parte di gara, e le hanno superate sul Naso del Lyskamm, mantenendo poi un esiguo vantaggio fino al traguardo tagliato in 6h35’09’’, con 2’51’’ sulle rivali.
Gruppo di atleti al Mezzalama 2015
Quasi 800 gli atleti in gara, per 260 cordate di 22 nazioni. Dodici i team femminili. Una sessantina le squadre eliminate al cancello del rifugio Quintino Sella (3580 m), a metà percorso, “chiuso” dopo sei ore e mezza dalla partenza, eloquente conferma delle durissime condizioni di questa 20a edizione assoluta, e decima del risorto Mezzalama di Adriano Favre (biennale, dal 1997). Un’eccellenza italiana made in Valle d’Aosta che non ha confronto nel panorama dello scialpinismo internazionale.
Alle ore 15 la provvidenziale finestra meteo che ha favorito questo ventesimo Mezzalama si era già richiusa e il massiccio del Monte Rosa era di nuovo completamente coperto.
La gara completa