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C’era anche Hannes Trinkl stamattina in pista a vedere gli azzurri della discesa in allenamento sulla Deborah Compagnoni di Santa Caterina Valfurva. Dove, nell’ultima domenica del 2014, a cavallo tra Natale e Capodanno, si correrà la tanto attesa libera di Coppa del Mondo. Hannes Trinkl è stato uno dei più grandi discesisti austriaci: campione del mondo a St. Anton nel 2001, a 33 anni, e medaglia di bronzo alle Olimpiadi Nagano nel 1998, ha vinto sei gare di Coppa del Mondo, delle quali una anche in superG, e due volte proprio sulla Stelvio di Bormio nel 1993 e nelle finali del 2000. Oggi è il race director della Fis per la Coppa del Mondo maschile e quindi il suo giudizio, lusinghiero e positivo espresso sul primo tratto della discesa di Santa Caterina Valfurva, conta davvero moltissimo. Più a valle, dove finisce il bosco, i cannoni intanto continuavano a sparare neve a più non posso. Di modo che, come già annunciato nei giorni scorsi dagli organizzatori dell’Alta Valtellina, la pista sarà proprio uno spettacolo, oltre che in perfette condizioni e tirata a lucido, per le prove cronometrate di Santo Stefano e della mattina successiva e, ovviamente, per la discesa di Coppa del Mondo del 28 dicembre.

Per quella data, incrociando le dita, anche Christof Innerhofer sarà in splendida forma: c’è da scommetterci e del resto lui stesso l’ha promesso: "Tornerò a vincere". Magari proprio a Santa Caterina Valfurva. A Lake Louise e a Beever Creek, pur finendo ancora lontano dai primi, è migliorato di gara in gara. E comunque non gli si poteva chiedere l’impossibile dal momento che il vicecampione olimpico di Sochi ha potuto allenarsi pochissimo quest’estate e non ha sciato per tutto ottobre sino a metà novembre. "Mi mancano solo chilometri e chilometri di discesa sulle gambe", ha più volte confessato. E difatti sta recuperando il tempo perduto giorno dopo giorno: ieri ha testato la Deborah Compagnoni insieme a Silvano Varettoni, suo affezionato compagno di team, e oggi è stato il più veloce di tutti gli azzurri nelle prove cronometrate del mattino con tutto il resto della squadra. Sì anche di Dominik Paris che non è mai stato così in palla come in questo periodo. O dello sfortunatissimo Peter Fill al quale Pinturault ha tolto sabato scorso la soddisfazione del podio nel superG in Colorado per la miseria di 4 centesimi di secondo.

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Oggi al traguardo della pista valtellinese, nella conferenza stampa di mezzogiorno, Christof si è mostrato di buon umore. Ottimo segno. E come sempre l’ha fatta da protagonista. "La pista è bella e difficile proprio come piace a me". E questo lo si sapeva. "La neve è dura e compatta". E quindi non gli ha sollecitato troppo la schiena scassata. "Va sempre meglio e di volta in volta acquisto sempre più fiducia. Però non posso dire di non aver fatto fatica: evidentemente comincio a sentire l’età". Trent’anni mercoledì prossimo. E ha sorriso di gusto strizzando l’occhio ai presenti. "Qui mi alleno da tre anni in primavera". Quindi conosce la Compagnoni meglio di qualsiasi altro e l’ha dimostrato nel primo minuto (scarso) di discesa nel quale, per sua stessa ammissione, "sono stato il migliore".

Mentre Innerhofer parlava, tutti se lo mangiavano con gli occhi. E non solo Maurizio Gandolfi, presidente dell’Ente promoturistico dell’Alta Valtellina che con i suoi più stretti collaboratori sta organizzando con grande entusiasmo questo evento del 28 dicembre che sarà straordinario e importante per tutta la valle. Come hanno sottolineato Angelo Caciotto, sindaco di Santa Caterina Valfurva, il vicepresidente della provincia di Sondrio Christian Borromini, l’assessore al turismo di Valfurva Luca Bellotti e il direttore del Parco Nazionale dello Stelvio Ferruccio Tomasi. E così, quando Christof ha aggiunto: "Il primo minuto di gara sulla Deborah Compagnoni è il più difficile di tutta la Coppa del Mondo come i primi trenta secondi della Streif di Kitzbuehel", pure Renzo Galli, assessore della Comunità Montana, avrebbe voluto buttargli le braccia al collo. Cosi come a Dominik Paris che, sorridente, ammetteva: "La pista è molto tecnica e impegnativa, specie nel tratto tra le rocce con tutte quelle curve molto strette dalle quali chi uscirà con il miglior tempo è assai probabile che sia anche il più veloce al traguardo. Insomma il mio favorito è Innerhofer, anche se anch’io me la potrei e me la saprò giocare".

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