La localitrà di Piancavallo, “Plancjavà l†in friulano, fu sede di insediamenti stagionali sin dall’epoca preistorica. I versanti di queste montagne ricoperti di abeti, faggi e castagni vennero detti anche boschi di “San Marco” perché supplivano alle necessità dell’arsenale di Venezia e per le fornaci vetrarie di Murano. Qui si snodavano sentieri che si collegavano al Pian Cansiglio ed al canale valcellinese di Barcis, usati sin al XVIII sec. E’ del 1726 la documentazione di una delle prime salite alpinistiche italiane, quella al Cimon del Cavallo o Cima Manera, m 2.251, ad opera dei botanici Stefanelli e Zanichelli.
Piancavallo, che sorge a 1.222 m s.l.m., in una conca del versante orientale del Monte Cavallo 2.251 m, vicino alla foresta del Cansiglio, è una frazione del comune di Aviano, in provincia di Pordenone e turisticamente nasce alla fine degli anni sessanta. Raggiungibile rapidamente dalle città della pianura circostante, dalle sue cime, nelle giornate di sole lo sguardo arriva fino al mare Adriatico.
Foto di Luciano Gaudenzio
Luogo ideale nella stagione invernale per qualsiasi tipo di sciatore, dall’agonista al principiante, dal freerider al gruppo famigliare, Piancavallo grazie ai suoi 25 km di piste da discesa servite da un moderno impianto di innevamento programmato ospita anche gare di sci alpino di livello internazionale. Per il fondista, con i suoi 26 km di piste collocate in un paesaggio tipicamente dolomitico, offre il piacere della montagna a due passi dalla città . Anche gli snowborders hanno il loro piccolo angolo di paradiso con lo Snow Park Collalto Fun mentre, per i più piccoli un parco giochi di circa 5000 metri quadrati, recintato e allestito con pupazzi, gonfiabili e giochi sulla neve. Fanno parte dell’offerta invernale anche un attrezzato palazzetto del ghiaccio il “PalaPredieri e un area per le slitte. Il tutto supportato da due scuole di sci con 80 maestri, confortevoli alberghi e appartamenti oltre ad un attrezzata area camper.
Foto di Fabrice Gallina
Per la stagione estiva invece, Piancavallo si è dotata di un Palasport che dispone di campi destinati al basket, alla pallavolo e al calcio a cinque e, nel nuovo parco acrobatico forestale “Rampy Park”, immerso in un meraviglioso faggeto, sono collocati diversi percorsi di albering con attività e giochi in totale sicurezza. E’ anche possibile partecipare a corsi teorici e pratici di mountain bike nel nuovo “Bike Funk Park”, un tracciato che si snoda su 2.400 m di lunghezza e 350 m di dislivello, oppure trekking a cavallo, tiro con l’arco e nordic walking. Altre invitanti proposte estive possono essere il minigolf, il pattinaggio a rotelle, il tennis.
Grazie al grande sviluppo che ha avuto l’arrampicata classica e sportiva in questi ultimi anni, Piancavallo ha saputo utilizzare le palestre naturali di roccia presenti nel territorio, come quella di Erto in Valcellina, la “palestra dei Cuargnui”e la falesia del Masarach della Val Cosa anche come allenamento per affrontare arrampicate più impegnative. Mentre, per gli amanti degli sport acquatici: canoa, vela, surf, immersioni subacquee, l’ideale è il lago di Barcis, lo si scorge superata la gola della Valcellina per il suo colore smeraldo e le vele che spuntano qua e là , ma la fascia pedemontana che si estende da Meduno a Travesio costituisce meta interessante anche per i numerosi appassionati del volo con parapendio e deltaplano.
Foto Gionco Communication
Per i cicloamatori infine, da Caneva si può raggiungere il Cansiglio, meta di naturalisti e di archeologi oppure si può attraversare tutta la pedemontana pordenonese da Polcenigo fino a Pinzano al Tagliamento, o la scalata di Piancavallo con discesa verso Barcis.
Anche per i golosi c’è spazio su queste montagne, qui si incrociano tradizioni mitteleuropee, mediterranee e slave che regalano ai turisti piatti semplici e genuini. Grandi ambasciatori dei prodotti tipici friulani sono certamente il leggendario prosciutto di San Daniele e i prestigiosi vini regionali delle zone Doc come il Ramandolo, il Picolit e il Rosazzo, neri robusti dai nomi bizzarri come il Tazzelenghe e bianchi unici da accostare al Montasio, ricotta affumicata dal sapore di malga o a altri formaggi sconosciuti, ma molto apprezzati, come il “Formadi Frant” e l’Asìno, o al prosciutto di Sauris e quello di Cormòns, senza dimenticare la curiosa Brusaola e la Pitina, polpetta affumicata a base di carni ovine, caprine o da selvaggina. Più consistenti sono il Frico, un tortino di formaggi, morbido o croccante, da gustare con Musèt e Brovade, cotechino e rape inacidite nella vinaccia, anche i Cjarsòns della Carnia, sorta di agnolotti dolci o alle erbe e gli Gnocchi di susine del Goriziano sono da provare. Sapori da non perdere assolutamente infine sono, la trota affumicata Regina di San Daniele, il miele, la mela Julia Dop, le grappe, gli oli e i dolci delle ricette slave e mitteleuropee, come la Gubana e il Presnitz.
Ma Piancavallo è anche rallysmo internazionale, famoso è il suo Rally di Piancavallo, inoltre, vi si disputano alcune manifestazioni leader organizzate dall’Automobile Club Pordenone, in estate il Rally Valli Pordenonesi e Piancavallo, valido per il Trofeo Italiano Rally e in novembre la Ronde della Valcellina, manifestazione dalla formula innovativa, entrambe studiate in modo tale da avere oltre ad una valenza sportiva anche una valenza promozionale e turistica.
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Le tappe precedenti del viaggio di Herno sulle Alpi:
- In viaggio con Herno alla scoperta di Cavalese
- In viaggio con Herno alla scoperta di Breuil Cervinia
- In viaggio con Herno, alla scoperta di Cortina d’Ampezzo
- In viaggio con Herno, alla scoperta di Garmisch Partenkirchen
- In viaggio con Herno: alla scoperta di Schladming
- In viaggio con Herno: alla scoperta della Val Gardena
- In viaggio con Herno: alla scoperta di Sankt Moritz
- In viaggio con Herno: alla scoperta di Madonna di Campiglio
- In viaggio con Herno: alla scoperta di Courmayeur
- In viaggio con Herno: alla scoperta di Bormio
- In viaggio con Herno: alla scoperta di Chamonix Mont Blanc
- In viaggio con Herno: alla scoperta di Zermatt
- In viaggio con Herno: alla scoperta di Macugnaga