Oggi conosciamo Simon Gietl, giovane alpinista della Valle Aurina, sul confine con l'Austria. Uno scalatore che nella vita ha scelto di vivere tra le proprie montagne, nel piccolo paesino di Lutago, insieme a sua moglie e al piccolo appena nato.
La sfida di Simon è cercare, ogni giorno, di essere un buon padre, conciliando gli impegni in alta quota, ove svolge la professione di Guida Alpina, con quelli familiari. La sua felicità nasce da una miscellanea di tutti questi elementi che, di parete in parete, si sono rafforzati vicendevolmente. Diventare padre è stato per lui una fonte di maggiore consapevolezza, un fattore che lo accompagna sempre, anche nei bivacchi notturni, sospeso nel vuoto di qualche montagna del mondo.
Gietl è diventato alpinista per caso. Un giorno, facendo autostop, salì sull'auto di uno scalatore di passagggio che cominciò a raccontargli aneddoti e storie di questo mondo a lui sconosciuto. Da quel giorno smise di fare il falegname e intraprese la via delle grandi montagne, divenendo guida e scalando importanti vie in tutto il globo. "Ogni volta che sfido una vetta" sottolinea Simon "lo faccio senza troppi mezzi tecnici, percheÌ ritengo che ci si possa spingere solo fin dove la natura lo consente e soprattutto fincheÌ si eÌ€ abbastanza motivati. PercheÌ l’alpinismo eÌ€ principalmente una questione di testa”.
Oggi Simon Gietl continua, almeno due volte l’anno, a effettuare spedizioni nei diversi continenti, alla ricerca di nuove avventure. Ma quando eÌ€ a casa, nel piccolo borgo della Valle Aurina, la sua vita riprende una dimensione diversa: tolti casco e imbrago, veste i panni del papà…. perchè la sua sua conquista piuÌ€ grande non sono le cime dell’Himalaya. Simon vuole essere prima di tutto un buon padre.
Buona visione.
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