Parla lombardo e spagnolo la ventiduesima sci alpinistica Lagorai Cima d’Asta, disputatasi domenica 10 marzo 2013 sulle nevi del Tesino e che ha visto vincere tra gli uomini senior il valtellinese Lorenzo Holzknecht e tra le donne la spagnola Mireia Mirò.
La gara, valida per il Trofeo Battisti Vesco, era la settima prova di Coppa Italia – Trofeo Scarpa e assegnava i titoli di Campione trentino individuale. Inoltre la Lagorai Cima d’Asta è in combinata con la Hohe Tauren Trophy, sui monti Tauri in Austria, che si correrà il 7 aprile.
Al via oltre 200 sci alpinisti di cui un terzo delle categorie giovanili. Se lo sci alpinismo cercava un futuro, la Lagorai Cima d’Asta di domenica glielo ha dato. E appunto nelle categorie giovanili affermazione tra i cadetti del Campione del Mondo il trentino del Brenta Team Davide Magnini, che ha così vinto il titolo provinciale. Nella categoria cadetti donne si è imposta la valtellinese Giulia Compagnoni e la campionessa trentina è Elisa Dei Cas del Brenta Team, mentre nella categoria Junior maschile è stato il portacolori dell’S.C. Alta Valtellina, Michele Pedergnana a vincere davanti ad un ritrovato Gian Luca Vanzetta della Caurol, che si è così aggiudicato il titolo trentino. Nella Junior femminile si è imposta la valtellinese Erica Rodigari. Nella senior femminile la campionessa trentina è Nadia Scola, e tra gli uomini Senior Thomas Martini. Tre i master un ex equo con Franco Nicolini e Camillo Campestrini, che sono campioni trentini.
La gara a seguito delle condizioni meteorologiche dei giorni scorsi si è disputata senza raggiungere i 2847 m della cima d’Asta ed è stata favorita da una finestra di bel tempo, a parte un po’ di nebbia alle quote basse. I concorrenti sono partiti con il sole e quando hanno superato la quota di 1800 metri hanno goduto della vista della Cima d’Asta alla cui base sono transitati.
Al via dato in maniera differenziata prima è partita la nutritissima pattuglia dei giovani e quindici minuti dopo i Senior e i Master. Dai 1440 m di Malga Sorgazza la gara è subito entrata nel vivo, con il consueto sprint per guadagnare le prime posizioni e sgranarsi sulla strada forestale prima di iniziare, dopo aver superato la zona della teleferica l’ascesa per il canalone verso il punto più alto i 2550 m da dove hanno fatto il primo cambio pelli. Sul canalone il gruppo di testa si è sgranato con lo sloveno Nejc Kuhar davanti a tutti, seguito dal valtellinese Lorenzo Holzknecht e dietro Follador, Martini e gli altri.
Nella prima discesa, verso l’rifugio Ottone Brentari, Kuhar ha avuto problemi tecnici con uno scarpone e Holzknecht lo ha superato guadagnando la testa della corsa. Holzknecht da quel momento ha cercato di incrementare il vantaggio nella breve salita ai 2561 m del passo Soccede. Nella prima discesa impegnativa quella ai 1860 delle Soccede, dove ha effettuato il cambio pelli per salire ai 2370 m dei Lasteai e poi tuffarsi solitario nella discesa per la val di Fumo e giungere al traguardo di Sorgazza tutto solo in 1h42’47”. Secondo posto a 2’13” è giunto un provato Nejc Kuhar, terzo gradino del podio per il falcadino del Dolomiti Ski Alp Follador al traguardo in 1h45’32”. Quarto, primo dei trentini e quindi campione provinciale, è giunto il portacolori del Brenta Team Thomas Martini in 1h45’57”. Quinto il valtellinese Matteo Pedergnana, che ha preceduto l’ottimo Alex Salvadori, dell’Alpin Go.
La gara femminile non ha avuto storia con la Mirò decisamente in testa e la Martinelli dietro, seguita dalla fassana Nadia Scola. In quest’ordine poi le sci alpiniste sono arrivate con la Mirò che ha fermato i cronometri in 2h3’33”, la Martinelli le ha pagato 12’39” Nadia Scola, neo campionessa trentina ha fermato i cronometri in 2h19’25”. Quarta la trentina Federica Osler.
Nelle categorie giovanili, va segnalato, che il cadetto Magnini ha duellato con lo junior Michele Pedergnana, tagliando il traguardo appaiati. Anche tra i master uomini arrivo da gentleman con Franco Nicolini dello Ski Team Fassa e Camillo Campestrini dell’S.C. Cima 12 assieme dandosi la mano.
foto: podio maschile – by Riccardo Selvatico