“150 anni di Esplorazioni Polari: dalla Groenlandia di Nansen al Polo Sud di Amundsen-Scott” fino all’11 marzo 2012 al Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino.
Ricorrevano nel 2011 i 150 anni della nascita di Fritjof Nansen, il primo ad attraversare la Groenlandia in sci da Est a Ovest nel 1888 e i cento anni della conquista del Polo Sud ad opera di Roald Amundsen. L’esposizione ricostruisce sia le imprese di Nansen, prima in Groenlandia e poi nei tentativi di avvicinarsi al Polo Nord con la nave Fram durante la spedizione durata quattro anni dal 1893 al 1896, sia la corsa al Polo Nord del 1911 Delle spedizioni di Amundsen e di Scott, sono presentati i due tragitti, la cronologia, la logistica dei due gruppi e infine la tragedia degli inglesi che morirono di freddo e di fame sulla via del ritorno alla base.
La mostra, dopo l’esposizione a Milano, passa a Torino arricchita di una cospicua parte riguardante gli esploratori italiani. Giacomo Bove seguì la spedizione alla ricerca del passaggio a Nord-Est dalla Norvegia al Giappone.
Luigi Amedeo di Savoia Duca degli Abruzzi, seguendo le orme e i consigli di Fritjof Nansen tra il 1899 e il 1900 tentò di arrivare al Polo Nord. Non riuscì a raggiungerlo, ma il gruppo guidato da Umberto Cagni con le guide di Courmayeur Joseph Petigax e Alexis Fenoillet, stabilì il record di avvicinamento: 86° 34’N. In quell’impresa la squadra composta da Francesco Querini, dalla guida di Courmayeur Felix Ollier e dal macchinista Henrik Alfred Stökken, scomparve tra i ghiacci del mare Artico: un monumento bronzeo sulla piazza della Chiesa di Courmayeur ricorda quel triste episodio.
Umberto Nobile fu il primo a sorvolare il Polo Nord con Roald Amundsen nel 1926 a bordo del dirigibile Norge. Nobile ritentò l’impresa nel 1928 con il dirigibile Italia. Dopo aver raggiunto il Polo Nord il dirigibile appesantito dai ghiacci urtò il pack: dieci uomini furono sbalzati sui ghiacci, mentre gli altri sei membri dell’equipaggio furono trascinati via sul dirigibile che si incendiò e di loro si perse ogni traccia. Nelle ricerche della Tenda rossa dove avevano trovato rifugio i superstiti perì lo stesso Roald Amundsen.
Leonardo Bonzi, seguendo le tracce di Nansen esplorò il più grande fiordo della Groenlandia nel 1934.
Silvio Zavatti fu studioso degli Inuit di Canada e Groenlandia.
Infine Guido Monzino, sempre accompagnato dalle guide del Cervino, esplorò ripetutamente la Groenlandia. Nel 1971 raggiunse il Polo Nord con le guide di Valtournenche Mirko Minuzzo e Rinaldo Carrel, attraversando il ghiaccio artico con slitte trainate da cani.
Di ogni esploratore è tracciato il profilo e sono riassunte le spedizioni più significative e diverse bacheche consentono di leggere documenti, foto e cartografia d’epoca e di osservare da vicino oggetti storici come i fornelli Primus e monili e attrezzi Inuit recuperati da Nansen nel 1888. La mostra è anche occasione per conoscere la seconda vita di Fritjof Nansen, quando nel 1921 divenne Alto Commissario per prigionieri e rifugiati su incarico della Lega delle Nazioni, e creò il passaporto Nansen che ridiede dignità a milioni di persone dopo i capovolgimenti politici e territoriali seguiti alla prima guerra mondiale. Per le sue opere umanitarie a favore di Armeni, Greci, Turchi e Russi fu insignito del Premio Nobel per la pace nel 1922.
La mostra dedica un ricordo alla studiosa del popolo Inuit e animatrice dell’associazione Circolo Polare, Gabriella Massa scomparsa lo scorso anno.
Orari
Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino – via Giolitti, 36.
Apertura tutti i giorni eccetto il martedì dalle 10 alle 19.