Sono stati individuati nella tarda mattinata di oggi mercoledì 9 novembre i due alpinisti francesi dispersi da sette giorni sul versante Sud delle Grandes Jorasses. Al passaggio dell’elicottero non hanno effettuato alcun movimento e il team del Soccorso Alpino Valdostano che finalmente è riuscito a raggiungerli, ne ha constatato la morte. I corpi sono stati individuati circa 150 metri sotto la cima, in un luogo dove non c’era apparentemente possibilità di scavare una truna in cui ripararsi.
La guida alpina di Sallanches Olivier Sourzac e la cliente Charlotte Demetz erano partiti mercoledì della scorsa settimana, 2 novembre, per scalare la Nord delle Grandes Jorasses lungo la classica via del Linceul, un itinerario che molti percorrono in giornata, seppure sia classificato TD (très difficile). Per motivi sconosciuti la sera di mercoledì scorso sono stati costretti al bivacco poco sotto la Punta Walker e giovedì 3 novembre sono usciti dalla via quando ormai imperversava la bufera. Olivier Sourzac ha inviato una richiesta d’aiuto al fratello Bruno, anche lui guida alpina e poi i contatti si sono interrotti. Il maltempo che non ha dato tregua nei giorni scorsi, ha impedito qualsiasi tipo di soccorso sia da terra sia dall’alto, con l’elicottero.
La vicenda pone degli inquietanti interrogativi su quanto le capacità previsionali delle perturbazioni, sempre più precise, influiscano sulle decisioni degli alpinisti. Se un tempo le grandi tragedie del Monte Bianco, dal tentativo del Pilone centrale del ’61 che vide tra i protagonisti e i pochi sopravvissuti anche Walter Bonatti o l’invernale alle Grandes Jorasses che tenne René Desmaison impegnato sulla parete per 342 ore, c’era la grande incognita delle previsioni meteorologiche, in questo caso la guida francese sapeva perfettamente dell’arrivo della perturbazione. La sfida era di precederla, di arrivare in vetta prima del maltempo.