Catene montuose o singole vette, siano esse le Alpi, le Ande, il Kilimangiaro, il Kailash o l'Himalaya, hanno da sempre un'influenza particolare sull'umanitaÌ€. Le montagne ricoprono un ruolo fondamentale nei testi religiosi, poicheÌ ritenute la sede degli dei e il collegamento tra cielo e terra. Sono un luogo di rivelazione. Pericolose e affascinanti allo stesso tempo per le popolazioni che abitano ai loro piedi e che hanno sempre limitato il loro sfruttamento allo stretto necessario. Un rapporto improntato sul rispetto e il timore.
La discussione “Il fascino della montagna“ si concentra sulla relazione tra alta quota e spiritualitaÌ€ e sulle varie tappe culturali della storia dell'umanitaÌ€, sempre caratterizzate da una percezione della montagna complessa e mutevole. A discutere domenica 23 ottobre alle ore 15.00 presso il Forum di Bressanone saranno relatori ad alto calibro come Günther Cologna dell’Accademia Europea di Bolzano, il vescovo di Bressanone, Manfred Sheuer, dall’UniversitaÌ€ di Berkeley, Edwin Bernbaum, il neuroscienziato dell‘UniversitaÌ€ di Beirut (Libano), Arne Dietrich e l’alpinista/autore Alessandro Gogna. A moderare il podio di discussione saraÌ€ Katrin Prähauser di Servus TV da Salisburgo.
Questa complessità di sentimenti ha cominciato a mutare lentamente con la nascita dell'alpinismo e del turismo. Le montagne sono diventate un luogo di relax e un centro economico. In molti oggigiorno scoprono la montagna come luogo di contemplazione, esperienze trascendentali e incontro con la creazione, durante escursioni, arrampicate e scalate che diventano una sorta di esperienza spirituale. Questa spiritualità individuale è strettamente legata al movimento nella natura, che tramite l'affaticamento fisico permette di trovarsi a faccia a faccia con se stessi.
Lo stato emotivo di totale relax e concentrazione che si innesca grazie alla regolare attivitaÌ€ motoria e alla conseguente produzione di ormoni, eÌ€ stata battezzata dalle scienze naturali “esperienza di flow“ (”percezione di fluire armonico“) oppure “Runner's high“ (“euforia del corridore“). La spiritualitaÌ€ eÌ€ un derivato dell'attivitaÌ€ fisica? Oppure le montagne sono un luogo di ricerca del senso delle cose e ritrovamento di se stessi?