Il pubblico e la giuria del Club Alpino Italiano laureano miglior film del Cervino Cine Mountain “Sherpas, the true heroes of Mount Everest”, produzione svizzero – nepalese, firmato da Otto Honegger, Frank Senn e Hari Thapa, vincitore al festival di Banff 2010. La giuria del Festival assegna il Grand Prix Conseil de la Vallée al portoghese “Pare, escute, olhe” di Jorge Pelicano, già vincitore a Trento della Genziana d’oro come miglior film di esplorazione e avventura. Il premio Festival per il miglior Grand Prix dei festival 2010 /2011 è andato al regista svizzero Christian Frei per “Space tourists”, vincitore del Grand Prix del festival di Graz, in Austria e di numerosi altri riconoscimenti.
Sabato 6 agosto si è conclusa la XIV edizione del Cervinocinemountain, edizione, come ha sottolineato il presidente Antonio Carrel, «travagliata» per la difficoltà a reperire i fondi necessari. Con la collaborazione iniziata quest’anno con il Trofeo “Stambecco d’oro”, festival del cinema naturalistico in programma tra Cogne e Valtournenche dal 22 al 27 agosto, il Cervino cinemountain si pone come il “compendio della cinematografia di montagna”. Nei prossimi mesi si cercheranno soluzioni nuove e alleanze con la volontà di arrivare alla XV edizione.
Le ventisette opere in concorso erano di alto livello tecnico e dai contenuti stimolanti e di grande interesse, e quasi tutte già premiate in altri film festival. La giuria formata da Christian Arnoldi, Clementine Beaugrand, Paola Colliard, Susanna Fauzun e Laetitia Merli ha scelto per il Grand Prix il racconto del viaggio attraverso aree di montagna sconosciute del Portogallo, tagliate fuori dallo sviluppo economico dalla chiusura di una secolare linea ferroviaria. “Space tourists” non parla di montagne, ma di esplorazione dello spazio che è anche esplorazione dell’umana sete di conoscenza e pone accanto ai super milionari che possono permettersi un viaggio fino alla stazione spaziale internazionale (ne è protagonista Anousheh Ansari, la prima donna turista dello spazio) i diseredati che rischiano la vita per recuperare i metalli pregiati delle capsule che atterrano nel deserto. La giuria del Cai, così come il pubblico di Valtournenche e di Cogne, hanno premiato il film sulla dura vita degli Sherpas che con il loro lavoro duro e rischioso permettono ai ricchi clienti di arrivare sul tetto del mondo.
Il premio Montagne passsion è andato a “the Askard Project” di Alastair Lee, tra i migliori film di alpinismo degli ultimi anni, con all’attivo numerosi riconoscimenti. A ritirare il premio è intervenuto Jason Pickles, uno degli alpinisti protagonisti dell’ascensione al Monte Asgard sull’isola di Baffin «Con questo film abbiamo voluto condividere con il pubblico il nostro divertimento» ha affermato. “Summer pasture” trionfatore quest’anno a Trento, ha vinto nella sezione “vie de montagne”.
Il premio Sony per la miglior fotografia è stato assegnato ad “Alpi”, di Armin Linke, il premio Eco Mountain dell’Assessorato regionale al Territorio e all’ambiente è stato vinto da “Gli uomini della luce” di Katia Bernardi, il premio Montagne tout-court è stato diviso ex aequo tra “Il capo”, di Yuri Ancarani e “1987 – 1993” del norvegese Marius Brandrud. Infine la giuria ha riservato una menzione speciale ad “A la vita!” di Sandro Gastinelli e Marzia Pellegrino che hanno documentato il lavoro dei boscaioli di Roccaforte Mondovì.