L'Adamello Ski Raid ha già raggiunto il tetto di iscrizioni previsto ad un mese dallo start. Alla competizione di sci alpinismo a coppie, in programma domenica 3 aprile e valida come prova sia del circuito La Grande Course sia per la Coppa delle Dolomiti, hanno infatti aderito finora 250 squadre.
Inevitabile la decisione del Comitato organizzatore e del direttore di gara, la guida alpina Guido Salvetti, di alzare a quota 280 il numero delle squadre, esclusi i 20 posti riservati ai big. Parte dunque la caccia agli ultimi posti disponibili per una competizione che vedrà al via 600 sci alpinisti da tutto il mondo.
La manifestazione con cadenza biennale, che mette in palio il Trofeo Regione Lombardia, in questa edizione 2011 sta registrando una importante presenza di atleti stranieri, visto che a tutt'oggi sono ben nove le nazioni presenti: Italia, Francia, Stati Uniti, Spagna, Svizzera, Austria, Germania, Polonia e Olanda. Una sorta di campionato del mondo.
Senza dimenticare i tanti big che saranno presenti, con in primis le due fuoriclasse valtellinesi Roberta Pedranzini e Francesca Martinelli che hanno deciso quest'anno di concentrarsi proprio sulle gare del circuito La Grande Course, che farà il suo esordio dal 17 al 20 marzo con il Pierra Menta in Francia, quindi Adamello Ski Raid il 3 aprile, per chiudere il 30 aprile con il Trofeo Mezzalama.
Il percorso di gara. Mario Sterli, presidente dell'Adamello Ski Team: «Ci sono tutte le credenziali affinché sia un'edizione dagli elevati contenuti, incognita meteo a parte. Abbiamo effettuato due sopralluoghi sul percorso che ha un dislivello di 3400 metri e una lunghezza di quasi 43 km e che si snoda in buona parte sugli scenari glaciali dell’Adamello ad oltre 3000 m di quota, prevedendo il superamento di creste e ripidi canali attrezzati con corde fisse. Da non dimenticare poi che tocca tre principali rifugi del gruppo, ovvero il “Città di Trento” al Mandrone, ”Ai Caduti dell’Adamello” al Passo della Lobbia Alta e “Garibaldi” nell’Alta Val d’Avio. Il tracciato di gara dà dunque delle ampie garanzie, stiamo solo riflettendo se apportare una variante nel canalino imbuto di Cresta Croce per evitare l'imbottigliamento degli atleti».