Il lavoro di riordino e catalogazione del vasto e variegato patrimonio di Luigi Canori – da cui è emerso il consistente nucleo dei ritratti – continua a regalare sorprese, restituendo nuove registrazioni effettuate dalla viva voce dell’autore a Moena, tra i compaesani. Per questo motivo, e per dare modo anche alle scuole di visitare la mostra Anter la jent / Tra la gente. Disegni di Luigi Canori 1947 – 1981, si è deciso di posticiparne la chiusura, inizialmente fissata per
l’inizio di settembre. L’interessante esposizione resterà invece allestita presso la Sala Grana dell’Istitut Cultural Ladin fino alla fine di ottobre e sarà visitabile su prenotazione da quanti fossero interessati, gruppi o singoli appassionati, telefonando al numero 0462 760182 (Museo Ladin) con un minimo di
preavviso.
Il minuzioso lavoro di Federico Zanoner, curatore dell’esposizione e dello studio del “Fondo Canori”, che si compone di disegni, lettere, fotografie, partiture, scritti lirici, taccuini, nastri audio, etc. ha permesso inoltre di arricchire la mostra “in corso d’opera”, non solo aggiornando le informazioni relative ai personaggi ritratti, alcuni dei quali riconosciuti durante l’apertura a Moena, ma anche esponendo presso l’Istitut un prezioso taccuino contenente fotografie delle lavagne che il maestro Ermanno Zanoner (in arte Canori) disegnava per i suoi allievi delle scuole elementari liguri tra il 1935 e il 1937. Ma il documento che continua a destare curiosità, soprattutto tra i moenesi, è la registrazione audio del brano “La carta da pach” realizzata dal Canori per la Radio Ladina di Bolzano nel 1963, nel quale descrive la sua predilezione, come supporto per il disegno, per la semplice carta da pacco, e ricorda la serie dei ritratti realizzati per la Scuola d’arte di Moena su richiesta di Cirillo dell’Antonio. Nel brano vengono nominati anche i primi personaggi ad essere ritratti, molti del quali presenti nella mostra. Un secondo brano, appena recuperato e subito diffuso anch’esso all’interno dell’esposizione, è stato invece registrato direttamente dal Canori tra la gente di Moena utilizzando il suo magnetofono a pile, più noto con il nome “Gelosino” per le sue ridotte dimensioni: passeggiando per strada Canori coglie e stimola le chiacchere di ogni giorno con le persone che incontra. Sicuramente uno “spaccato” di vita quotidiana della Moena degli anni Sessanta che suscita emozioni e che arricchisce di nuove sfumature la personalità poliedrica e lungimirante dell’artista moenese.