"Ci sono luoghi in cui senti che potresti stare bene. Un giorno d'estate, io e Mario stavamo rientrando nella conca d'Asiago seguendo un sentiero che non avevamo mai percorso insieme. Era il crepuscolo e ad un certo punto mi fermai, presi un sasso e lo lanciai dicendo: Mario, se mai un giorno dovessi sposarmi e fare la casa della mia famiglia, la farò là, dove è caduto il sasso….. Verrò qui anche io, Ermanno, perchè in centro, ad Asiago, c'è già troppa confusione. E così fu".
Sono queste alcune delle parole, dei racconti, con cui il regista Ermanno Olmi ha trasformato un pomeriggio d'estate in una giornata dal sapore antico. Colloquiando con Irene Bignardi, Olmi ha riportato il numeroso pubblico di LetterAltura agli anni della guerra e della ricostruzione, ad un mondo che rinasceva dalle ceneri e sofferenze inflitte dai bombardamenti.
Il regista nativo di Bergamo ha rievocato il suo rapporto con Verbania, ed in particolare con Suna e il Monte Rosso ove visse alcuni anni della sua adolescenza, ospite della colonia Edison. "Sulle alture che circondano il lago vidi per la prima volta la neve della montagna, una coltre bianca che durava, si manteneva e non veniva profanata dal calpestio cittadino. La neve è stata l'anello di congiunzione, il punto d'intesa tra me e Mario Rigoni Stern. Da qui la volontà di girare un film tratto dal romanzo Il sergente nella neve".
Il lungometraggio, è fatto nato, non venne mai alla luce, anche e soprattutto per motivi di natura politica: Ermanno Olmi racconta di non aver mai avuto tessere di partito ed a quei tempi, per girare un film in terra di Russia, occorreva essere garantiti dal partito comunista italiano, fatto che non si verificò. Anche nel racconto di questa intricata vicenda, che di fatto vanificò la volontà di Olmi e Stern di realizzare il film, il regista ricorre a frasi incisive, che trasmettono immagini nella mente di chi ascolta. Ricorda Olmi: " Io e Mario eravamo uomini liberi, facevamo due passi nel bosco e non frequentavamo le segreterie dei parititi".
La neve di Ermanno Olmi, la sua straordinaria capacità di narrare storie attraverso le immagini, hanno concluso la seconda giornata del Festival LetterAltura. Alle ore 21:00, presso l'auditorium del Chiostro è stato proiettato "Il tempo si è fermato", primo lungometraggio del maestro. La storia: durante l’inverno, presso una grande diga vicina all’Adamello, sono rimasti solo due guardiani. Uno di loro scende a valle e il suo posto viene preso da Roberto, un giovane studente che ha accettato di andare lassù, dove avrà tutto il tempo di prepararsi agli esami. All’inizio, i rapporti tra i due sono imbarazzati, ma a poco a poco l’atmosfera si sgela e il vecchio guardiano diventerà ben presto insegnante e mentore del giovane sprovveduto.
Le date e i luoghi del Festival LetterAltura:
– Verbania: 24 – 28 giugno 2009
– Le Quarne, in cammino sulle ali della musica: 4 – 5 luglio 2009
– Macugnaga, il grandioso palcoscenico del Rosa: 11 – 12 e 17 luglio 2009
– Val Bognanco, valle di confine e di incontro tra le genti: 18 – 19 luglio 2009