Auditorium di Santa Chiara strapieno per la serata d’apertura del 56mo Film festival di Trento. E se il buongiorno si vede dal mattino, l’edizione di quest’anno non mancherà di sorprendere per la qualità delle pellicole, delle serate alpinistiche e delle manifestazioni collaterali.
Il legame con le edizioni del passato è quello ben riassunto dal presidente Italo Zandonella Callegher: «un identico traguardo, la montagna nelle sue diverse realtà. Quella del rispetto dell’ambiente, del lavoro dell’uomo, della dura vita dei montanari, dei pionieri dell’alpinismo…giù fino agli arrampicatori di diverse nazioni che negli anni Ottanta raccontavano le loro gesta ai mille applausi dell’Auditorium».
La serata di apertura ha offerto la proiezione della copia restaurata di ”Fraülein Else” (La signorina Elsa) di Paul Czinner del 1928, tratto dal racconto di Arthur Schnitzler. La pellicola è notevole sia per l’espressività interpretativa di Elisabeth Bergner, forse la più grande attrice teatrale di lingua germanica del Novecento e stella del cinema muto tedesco, sia per le immagini di una Saint-Moritz innevata dove la ricca borghesia viennese si divertiva con i nuovi sport invernali. La novella di Schnitzler poneva l’azione a San Martino di Castrozza, ma la trasposizione cinematografica spostò la scena nella località dell’Engadina. Il film è stato restaurato dal Museo Nazionale del Cinema in collaborazione con 100%MK e la Cineteca Nazionale del Comune di Bologna.
Seconda chicca della serata è stata la sonorizzazione dal vivo dei Marlene Kuntz, la band rock cuneese non nuova ad esperienze con il mondo del cinema, che dallo scorso anno porta in tour l’accompagnamento improvvisato del film di Czinner, creando uno spettacolo di grande forza evocativa.
Il festival è continuato alla grande con la serata di domenica dedicato all’alpinismo solitario con protagonisti di ieri e oggi. A condurre la serata è stato chiamato Pierino Dal Prà, realizzatore di prime solitarie sulle Alpi e in Patagonia e di prime salite in libera su pareti di varie parti del mondo. Ospite d’eccezione Hansjörg Auer, il giovanissimo austriaco che lo scorso anno ha scalato in poco meno di tre ore, senza corda, la via “Attraverso il pesce” sulla Sud della Marmolada. «Io faccio arrampicate libere in solitaria solo per me stesso, per realizzare i miei sogni e non per qualcun altro o per essere sponsorizzato o diventare famoso», ha dichiarato. Accanto a lui altri due fuoriclasse, Rossano Libera, fresco realizzatore della prima solitaria invernale della via Cassin al Pizzo Badile e Sivia Vidal con la sua nuova via sulla Shipton Spire: 21 giorni “sola” in parete.
Incontri, presentazioni di libri, la coppa di velocità di arrampicata e, ovviamente, tanti film: da non perdere la serata di lunedì 28 all’Auditorium Santa Chiara con la proiezione, alla presenza della protagonista, di “Au delà des cimes” di Rémy Tezier, dedicato a Catherine Destivelle, che ripercorre la sua storia alpinistica con ironia e leggerezza, nel segno della miglior cinematografia francese di montagna.
A seguire altre serate alpinistiche dedicate all’alpinismo russo e a Pierre Mazeaud.