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Promotore di un nuovo modo di arrampicare, John Gill ha saputo procedere controcorrente senza pesare gli scarsi o nulli riconoscimenti che il mondo alpinistico ufficiale seppe concedergli. Capì e propose, in forte anticipo sui tempi, una scalata in cui una sistematica ricerca del gesto, un approccio introspettivo e solitario ed un allenamento costante ne erano la parte essenziale.
In questo libro Pat Ament, dopo la biografia di un altro grande innovatore come Royal Robbins, dona il giusto tributo a Gill, suo amico e compagno di scalata.
Più che un grande racconto è una importante testimonianza che, scavando negli anni cinquanta, scopre le idee che sono alla base delle più attuali tendenze del free climbing.

"John Gill sicuramente, è stato uno di quei personaggi che ha cercato incondizionatamente di guardare più lontano di quei limiti che al suo tempo erano dettati da un certo modo di vedere l'arrampicata. Quello che compiva negli anni 50 era un perfetto percorso di ricerca personale, lontano da ogni stereotipo e libero di spaziare in un campo vastissimo. Penso che sfogliare le pagine di questo libro ci aiuti ad allargare i nostri confini, indipendentemente dal tipo di passione che ci leghi alla roccia, sia questa la falesia, il bouldering o altro".
Marzio Nardi (dalla prefazione)

Infolibro
di John Gill
Il signore del boulder
Traduzione dall'americano di Fabio Palma
2003
Formato 12,5×20
168 pagine
con 8 tavole fuori testo in B/N
Prezzo di copertina euro 14,50
edizioni: Versantesud

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